Il presidente del Consiglio Matteo Renzi fa un clamoroso passo indietro sulla candidatura di Federica Mogherini a Lady Pesc, smentendo affermazioni che a lui erano state attribuite (e che lui mai aveva negato, ma anzi rafforzato con commenti espliciti) e dichiarazioni esplicite di membri dell’esecutivo e del Partito socialista europeo. Soprattutto dopo che per settimane buona parte dei leader europei ha pubblicamente commentato questa candidatura. “L’Italia non ha ancora presentato il proprio commissario. Noi non mettiamo un nome sul tavolo finché non c’è certezza che spetti all’Italia” la poltrona di Alto rappresentante, ha detto il premier in un’intervista concessa ad Alan Friedman, in onda stasera su La7. “In sede di discussione tutti i miei colleghi europei hanno detto di essere favorevoli a un candidato italiano”, ha dichiarato riferendosi agli incontri, anche formali, con altri leader del’Ue. Poi ha precisato di voler aspettare che il presidente eletto della Commissione “Juncker ufficializzi la richiesta” per un nome italiano alla Pesc. Se questo avverrà, ha proseguito, “noi arriveremo a portare la candidatura entro il 29-30 agosto”, quindi alla vigilia o il giorno stesso del Consiglio europeo. Dunque
Sebbene il premier, nel corso dell’intervista, abbia sostenuto che quella di “Mogherini sarebbe una nomina straordinaria“, le quotazioni del ministro degli esteri sembrano in netto calo. Dire di non voler “mettere un nome sul tavolo”, dopo che quel nome era già stato fatto – l’esecutivo aveva addirittura minacciato di chiedere un voto a maggioranza sulla candidatura di Mogherini –, equivale in realtà a togliere la titolare della Farnesina dalla lista dei papabili commissari italiani per il prossimo esecutivo europeo. Il riconoscimento da parte di Renzi che “non c’è certezza” che il posto di mr o lady Pesc spetti all’Italia, fa prender corpo all’ipotesi che, alla fine della trattativa sulle nomine, Roma potrebbe vedersi assegnato un altro portafoglio.