La politica di coesione dell’Unione europea, attraverso una serie di investimenti, ha portato alla creazione di 600 mila posti di lavoro nel periodo 2007-2013. In più, secondo i dati raccolti nella sesta relazione sulla coesione economica, sociale e territoriale presentata dalla Commissione, i fondi avrebbero permesso di dare sostegno a 80 mila nuove imprese, oltre a consentire l’accesso alla banda larga a cinque milioni di cittadini e a fornire un miglior approvvigionamento di acqua potabile a 3,3 milioni di persone.
I risultati non si fermano qui. Dalla relazione emerge che 5,7 milioni di cittadini in cerca di lavoro hanno ottenuto un aiuto concreto per trovare un’occupazione, mentre altri 8,6 milioni di persone, grazie ai sostegni europei, hanno potuto raggiungere le qualifiche necessarie per accedere al mondo del lavoro.
Tuttavia, se alcuni obiettivi sono stati raggiunti, c’è ancora molto da fare e le sfide per il periodo 2014-2020 appaiono tutt’altro che semplici. La relazione descrive come gli investimenti saranno concentrati su settori fondamentali come ancora quello dell’occupazione, dell’inclusione sociale, delle piccole e medie imprese e dell’efficienza energetica. Nell’ambito della politica di coesione dell’Ue saranno disponibili più di 38 miliardi di euro per sostenere il passaggio a un’economia più ecocompatibile attraverso investimenti a favore dell’efficienza energetica e delle energie rinnovabili. Una cifra molto più considerevole se paragonata ai 16,6 miliardi di euro investiti nell’economia a basse emissioni di carbonio nel periodo 2007‑2013. Secondo i piani di spesa e gli accordi di partenariato degli Stati membri il sostegno alla competitività delle Pmi raggiungerà i 33 miliardi di euro, quasi dieci miliardi in più rispetto al periodo precedente. Oltre 80 miliardi di euro saranno poi investiti in capitale umano attraverso il Fondo sociale europeo e l’iniziativa per l’occupazione giovanile.
“La relazione sulla coesione giunge in un momento importante, ossia quando gli accordi di partenariato con i singoli Stati membri per il periodo di programmazione 2014-20 sono in corso di adozione e i programmi operativi in corso di negoziazione – ha dichiarato László Andor, commissario europeo responsabile per l’occupazione, gli affari sociali e l’integrazione – essa offre un’immagine precisa di dove ci troviamo e di ciò che resta da fare per tradurre il bilancio 2014-20 in progetti concreti”.