L’Aula di Montecitorio ha approvato il decreto legge sui rimedi risarcitori nei confronti dei detenuti che hanno subito un trattamento in violazione della Convenzione europea dei diritti umani. Con la sentenza pilota dell’8 gennaio 2013, la Corte europea per i diritti dell’Uomo aveva condannato l’Italia a causa delle condizioni di sovraffollamento delle carceri. L’alto numero di detenuti in celle di dimensioni inadeguate, secondo la Corte, viola l’articolo 3 della Convenzione, in quanto consiste in un trattamento inumano e degradante.
Nel testo approvato alla Camera – per la conversione definitiva del decreto bisogna attendere l’ok del Senato – si stabiliscono misure risarcitorie per i detenuti e gli internati che abbiano subito la violazione. Se la pena non è ancora stata espiata, la norma stabilisce una riduzione di un giorno ogni 10 passati in una cella sovraffollata. Coloro che hanno già scontato la detenzione, o per i quali il periodo residuo è inferiore allo sconto previsto, riceveranno un indennizzo di 8 euro per ogni giornata trascorsa in condizioni degradanti. Per far fronte ai risarcimenti, la norma stabilisce una copertura di 20,3 milioni di euro fino al 2016.
Oltre alle misure compensative ce ne sono alcune preventive, che mirano ad alleggerire la pressione demografica sulle carceri. Nel caso la pena prevista sia inferiore ai 3 anni, scatta il divieto di ricorrere alla carcerazione preventiva, fatti salvi i reati di mafia, terrorismo, rapina, estorsione, stalking e maltrattamenti in famiglia. Nel processi destinati a chiudersi con la sospensione condizionale della pena, il divieto di custodia cautelare in carcere è assoluto. Per chi abbia commesso un reato prima dei 18 anni, si è alzato da 21 a 25 anni il limite di età per la permanenza in istituti minorili.
Il capogruppo Pd in commissione Giustizia, Valter Verini, ha difeso il testo approvato a Montecitorio. Lo ha definito “un provvedimento di civiltà, grazie al quale l’Italia eviterà sanzioni di centinaia di milioni di euro”. Il dibattito in Aula è stato però caratterizzato dal dissenso della Lega. I deputati del Carroccio hanno provocatoriamente lanciato in aria dei fac-simile di banconote da 8 euro. Nicola Molteni, relatore di minoranza del provvedimento, ha criticato il governo “che dà la paghetta ai criminali”, mentre “ai disoccupati dà zero euro”. Critiche anche dal M5S, i cui componenti della commissione Giustizia hanno parlato di “indulto senza fine”. Secondo i pentastellati, il decreto “aiuterà i politici corrotti” e ha già “liberato dei mafiosi”.