Le relazioni internazionali stanno “attraversando una fase di drammaticità”, con la crisi di Gaza, il conflitto in Ucraina, la difficile situazione in Iraq e in Siria. Per Giorgio Napolitano, “Italia ed Europa sono esposte ai contraccolpi di tutte queste tragedie”. Per questo il Presidente della Repubblica ritiene necessario “un decisivo rilancio della politica estera e di sicurezza comune”. In questa ottica, il capo dello Stato auspica “una scelta valida dell’Alto rappresentante per la Pesc e vicepresidente della Commissione Ue”. Un ruolo a cui “l’Italia – precisa Napolitano – si considera in grado di concorrere con una sua personalità”.
Non è un endorsement diretto su Federica Mogherini, ma il capo dello Stato sta con il governo nella disputa per le nomine Ue. “Non posso soffermarmi oltre su quelle che sarebbero improprie e improvvide considerazioni di merito”, ammette Napolitano. Ma durante l’annuale cerimonia della consegna del Ventaglio, Napolitano offre ancora una volta il proprio sostegno all’esecutivo.
Un appoggio espresso anche sulla linea politica che Matteo Renzi sta tenendo in Europa. “Ogni proposta da sostenere in sede europea”, sottolinea infatti il capo dello Stato, non può che assumere “l’obiettivo categorico di una crescita dell’occupazione”. Solo la creazione di lavoro, soprattutto per i giovani, secondo il presidente è “la cartina di tornasole di una effettiva ripresa dell’economia, italiana ed europea”.
Infine, a conferma del proprio interesse per l’impegno dell’Italia nell’Ue, Napolitano ha fatto un cenno ai pronostici sulle sue dimissioni. “Non esercitatevi in premature e poco fondate ipotesi e previsioni”, ha avvisato. L’idea di lasciare il Quirinale non gli è neppure balenata. Perché, spiega, “ho innanzitutto ritenuto opportuno, e necessario, garantire la continuità ai vertici dello Stato nella fase così impegnativa del semestre italiano di presidenza europea”.