‘Fresh start’, ‘new start’, novità, cambiamento: le elezioni europee hanno evidenziato la volontà dei cittadini di avere un’Europa diversa e più vicina. Ed è proprio dal concetto di ‘inizio fresco’ che allora Sandro Gozi, sottosegretario agli Affari europei del governo Renzi, introduce le priorità del semestre di presidenza italiana di fronte alla Commissione Affari costituzionali del Parlamento di Bruxelles.
“I sei mesi della nostra presidenza devono essere l’inizio di cinque anni di impegno – ribadisce Gozi – e intendiamo metterci subito al lavoro, a partire da una valutazione attenta del funzionamento del Trattato di Lisbona e del suo stato di attuazione, soprattutto alla luce del risultato delle elezioni europee e delle nuove urgenze che l’Europa richiede”. Secondo il sottosegretario il Trattato non deve essere cambiato o riaperto, ma deve essere valutata la sua operatività, specialmente in riferimento ad alcuni settori chiave come “l’economia, l’immigrazione e la politica industriale”.
Tra le priorità dell’agenda italiana c’è poi il miglioramento del Consiglio Affari generali che, secondo Gozi, “non deve soltanto preparare i lavori del Consiglio europeo, ma deve anche assicurarsi che le decisioni prese ai vertici Ue vengano attuate”. “Dobbiamo valutare anche come opera il Consiglio Competitività – ha continuato – secondo noi al momento è frammentato, le rappresentanze sono variabili e abbiamo bisogno che si trasformi in una sorta di Consiglio dell’economia reale in parallelo all’Ecofin sull’economia e la finanza”.
Altri aspetti su cui la presidenza dell’Italia intende insistere sono i rapporti tra le diverse istituzioni europee che, a detta di Gozi, hanno bisogno di essere intensificati e resi più interdipendenti. Ulteriore parentesi da non sottovalutare è l’attenzione ai diritti fondamentali, tema che deve tornare al centro dell’Unione europea: “A ottobre aspettiamo il parere della Corte di giustizia di Lussemburgo sulla possibile adesione dell’Ue alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo – ha specificato Gozi – auspico che si esprima positivamente e che si possa andare avanti in questa direzione”.
Infine il sottosegretario, in risposta alle domande degli eurodeputati, si è espresso anche sulla questione della sussidiarietà. “Non credo che sia necessario che l’Unione europea mi spieghi come devo servire l’olio a tavola – ha esemplificato Gozi alludendo al provvedimento, poi non passato, secondo cui l’Ue intendeva obbligare i locali pubblici a servire l’olio in oliere o bottiglie con tappo anti-rabbocco – più lottiamo contro una riduzione di questo eccesso di burocratizzazione e meglio è”. “Su alcuni temi, però, come la politica economica, industriale e i diritti fondamentali – ha precisato il sottosegretario – l’Europa dovrebbe essere più presente, mancano impronte comunitarie, ed è in questo senso e nei suoi risvolti positivi che la sussidiarietà deve essere esplorata”.