Acquisti: Ciro Immobile (Torino, 19,4 milioni di euro), Adrian Ramos (Hertha Berlino, 9,7 milioni di euro), Nuri Sahin (Real Madrid, 7 milioni di euro), Ji Dong-won (Augsburg, scadenza contratto), Matthias Ginter (Friburgo, 10 milioni di euro)
Cessioni: Robert Lewandowski (Bayern Monaco, scadenza contratto), Julian Schieber (Hertha Berlino, 2,5 milioni di euro), Manuel Friedrich (scadenza contratto), Marvin Ducksch (SC Paderborn, prestito)
Probabile formazione (4-2-3-1): Weidenfeller, Piszczek, Subotic, Hummels, Schmelzer; Bender, Şahin; Blaszczykowski, Reus, Grosskreutz; Ramos
Il “titolo di apertura” della campagna trasferimenti del Borussia Dortmund è ovviamente il passaggio – anticipato da mesi – di Robert Lewandowski al Bayern Monaco per sopraggiunta scadenza del contratto. Oltre al danno di perdere il suo giocatore più forte a vantaggio della principale concorrente, quindi, la squadra di Jürgen Klopp ha subito la beffa di non ricavare nulla dall’operazione, al contrario dell’anno scorso, quando la cessione di Mario Goetze ai bavaresi fruttò 37 milioni di euro subito reinvestiti nel mercato.
Il direttore generale Michael Zorc, però, non è rimasto con le mani in mano. Anche perché il BVB, determinato a colmare il gap con il Bayern, ha deciso di ricalcarne il modello societario, cedendo il 9 per cento delle proprie quote allo sponsor Evonik, secondo gruppo chimico in Germania, per un ricavo di 27 milioni di euro. Le finanze – come per la maggior parte delle squadre tedesche – sono solidissime: la società ha stanziato un budget di spesa di circa 50 milioni di euro senza rischiare di incorrere nelle sanzioni previste dal Fair Play Finanziario.
Analizziamo dunque le operazioni di mercato e il loro impatto sulla rosa.
Difesa. È il reparto dalle gerarchie più consolidate, ma anche quello che ha più patito le assenze nella scorsa stagione. Davanti a Roman Weidenfeller, a destra, ci sarà ancora il polacco Luckasz Piszczek, con il tuttofare Kevin Grosskreutz come rincalzo d’emergenza. A sinistra Marcel Schmelzer, che ha saltato i mondiali per infortunio, è insidiato dall’emergente 22enne Erik Durm, suo sostituto tra i convocati in Brasile (attenzione, però: Klopp difficilmente si priva dei suoi veterani). Al centro, Neven Subotic e Mats Hummels formano, sulla carta e non solo, la coppia più forte della Bundesliga, ma l’anno scorso non hanno avuto rincalzi adeguati nelle loro (non sporadiche) assenze. Oltre agli evidenti problemi di tenuta difensiva, la squadra ha avuto particolari difficoltà a sostituire Hummels in fase d’impostazione del gioco, ed è per questo che Zorc è andato a prendere dal Friburgo il 20enne Matthias Ginter, uno dei migliori giovani difensori d’Europa, già nel giro della nazionale di Loew (era anche lui tra i 23 in Brasile). Con Sokratis Papasthatopoulos nel ruolo di quarto centrale, Ginter rischia seriamente di ritrovarsi titolare nel caso in cui Hummels venisse ceduto ad uno dei diversi club che lo corteggiano (Manchester United in testa).
Centrocampo. La coppia dei centrali davanti alla difesa sarà formata da Sven Bender, ormai stabile nel ruolo di “volante” che per anni è stato del capitano storico Sebastian Kehl, e, almeno in partenza, dal raffinato mancino turco Nuri Şahin, riportato definitivamente a Dortmund da Zorc con un capolavoro di mercato (venduto al Real Madrid per 10 milioni nel 2011, dopo due anni è tornato in prestito gratuito per poi essere riscattato a 7 milioni). L’attesa, però, è tutta per il ritorno di Ilkay Gündogan, grande protagonista della cavalcata del Borussia nella Champions League 2012-13 e vittima di uno spaventoso infortunio alla spina dorsale che lo ha tenuto ai margini della rosa per tutta la stagione scorsa. Il suo rientro in squadra è previsto per settembre. Nel terzetto offensivo, dando per scontata la presenza dei formidabile Marco Reus (anche lui infortunato, dovrebbe saltare le prime quattro-cinque partite del campionato) al centro, e quella, altrettanto scontata, di Grosskreutz a sinistra, si contenderanno il ruolo di esterno destro il polacco Jakub Blaszczykowski, fedelissimo di Klopp, e l’armeno Henrikh Mkhitaryan, forse meno solido e continuo ma tra i più determinanti in attacco nella scorsa stagione con 9 gol e 10 assist.
Attacco. È il reparto dove si sono concentrate quasi tutte le operazioni di mercato ed è anche quello dove più abbondano le alternative (e i dubbi). Su Ciro Immobile, capocannoniere della scorsa serie A con 22 gol, è stato fatto l’investimento più consistente, ma non è affatto scontato che Klopp gli affidi fin da subito il peso dell’eredità di Lewandowski. Più probabile che all’inizio punti sull’eclettico Pierre Aubameyang, uomo-copertina della scorsa sessione di mercato, reduce da una stagione contraddittoria ma incoraggiante nei numeri: 13 gol e 4 assist in sole 21 presenze, di cui 11 partendo dalla panchina. Oppure all’esperto colombiano Adrian Ramos, il più simile a Lewandwski per struttura fisica e caratteristiche (ma più abituato al pressing). Prelevato dall’Herta Berlino per 7,8 milioni di euro, è stato uno dei migliori giocatori della scorsa Bundesliga con 16 gol, 5 assist e un rating di 7,76 per Whoscored.com. Il 23enne sudcoreano Ji-Dong-won, preso a scadenza di contratto dall’Augsburg dopo una stagione anonima (eufemismo), è una scommessa a basso rischio.
Voto: 7. La partenza di Lewandowski peserà, non solo in termini di gol segnati, e Klopp dovrà verosimilmente studiare delle soluzioni alternative (magari un cambio di modulo con due punte e un centrocampo a rombo?) per compensare la sua assenza. Il BVB però ha avuto il merito di muoversi tempestivamente, completando tutte le principali operazioni di mercato (Sahin, Immobile, Ginter) prima della fine dei Mondiali. Ruoli scoperti non ce ne sono. In campionato il Bayern sembra obiettivamente irraggiungibile, ma – infortuni permettendo – anche quest’anno il Borussia parte subito dietro i bavaresi. E in Champions League? Una cosa è certa: nessuno, neanche i top team, vorrà incontrare i giallo-neri dagli ottavi di finale in poi. Per informazioni chiedere al Real Madrid.