Sarà un Consiglio Affari Esteri “a 29” quello di oggi. A partecipare ai lavori, come ospite naturalmente, ci sarà anche il ministro degli Esteri ucraino, Pavlo Klimkin, che dovrà aggiornare gli omologhi europei sull’andamento delle indagini sul disastro dell’MH17.
Il tema ucraino sarà il principale argomento sul tavolo dei Ventotto con Bruxelles che sta lavorando per individuare nuove black-list di individui o entità che con il loro sostegno “materiale o finanziario” contribuiscono a destabilizzare l’Ucraina. Entro fine mese dovrebbero essere pubblicati i nuovi elenchi di nomi di persone, ma soprattutto di società, “direttamente collegate” alle azioni dei separatisti. “L’Ue è pronta a adottare altre sanzioni, in nuovi settori, in particolare in quello di beni industriali sofisticati che possono avere un doppio utilizzo, nella fattispecie anche militare”, ha dichiarato il premier britannico David Cameron, secondo cui “i Paesi dell’Ue devono adesso mostrare una vera determinazione e una vera solidarietà per inviare un messaggio alla Russia”.
Mosca “deve usare la sua influenza sui separatisti per migliorare la situazione sul terreno”, ha chiesto il premier olandese, Mark Rutte, durante una riunione alla Camera bassa del Parlamento e se nei prossimi giorni tale accesso “resterà insufficiente”, allora “tutte le opzioni politiche, economiche e finanziarie sono sul tavolo” contro chi ne è responsabile “direttamente o indirettamente”.
Al Consiglio Affari esteri però non sono previste nuove conclusioni sulla vicenda dell’MH17, per ora gli Stati rimangono fermi sulla richiesta di una inchiesta internazionale e prima di prendere posizioni più forti si aspettano le, eventuali, evidenze di colpevolezza. I ministri dei Ventotto però punteranno anche “a coordinarsi nelle istituzioni finanziarie internazionali al fine di assicurare il non riconoscimento dell’annessione della Crimea alla Russia”, spiega una fonte diplomatica della rappresentanza.
Altro tema caldissimo sul tavolo sarà quello del Medio Oriente, con gli sherpa dei Paesi membri che da giorni lavorano a delle conclusioni “ampie e articolate”, spiega ancora la fonte, che dovranno tenere conto dell’evoluzione degli ultimi giorni, con l’offensiva di terra di Israele che ha fatto salire il bilancio delle vittime palestinesi salite a oltre 500, di cui almeno 100 i bambini, oltre 3mila feriti e 81mila sfollati. Si vedrà se il testo andrà oltre la semplice richiesta di “cessate il fuoco”, già contenuta nelle conclusioni del Consiglio europeo, e la generica felicitazione per l’iniziativa egiziana.