Quattro pilastri su cui fondare la “rinascita industriale” dell’Europa. Sono quelli che ha presentato il commissario ad interim Ferdinando Nelli Feroci, in occasione del Consiglio Informale per la Competitività a Milano. “In questi anni abbiamo perso, quasi 4 milioni di posti di lavoro nell’industria e 350 miliardi d investimenti – ha ricordato Nelli Feroci – Le misure adottate per garantire la sostenibilità dei conti pubblici e il consolidamento fiscale, hanno permesso di stabilizzare l’eurozona, ma hanno avuto un impatto negativo sull’economia reale”. Per questo è il momento di puntare di nuovo sull’industria consapevole del fatto che “senza un manifatturiero in grado di competere sui mercati internazionali sarà difficile aumentare l’incidenza dell’industria sul Pil europeo”. Per farlo, per il commissario, bisogna innanzitutto lavorare sull’accesso ai mercati e “rimuovere le barriere residue che costituiscono altrettanti ostacoli alla competitività e alla crescita delle imprese”, nonché promuovere “un’efficace strategia per l’internazionalizzazione e l’accesso ai mercati dei Paesi terzi da parte delle imprese europee”. In questo contesto un ruolo fondamentale lo avranno “gli accordi di libero scambio che l’Ue sta negoziando con significativi partners economici”, come il Ttip con gli Stati Uniti, un negoziato che che ha “opportunità e complessità”, e su cui Nelli Feroci promette di essere “vigilante affinché gli interessi e le preoccupazioni dell’industria europea siano presi nella dovuta considerazione”.
Il secondo punto del piano è garantire un migliore accesso alle risorse. Per il commissario è “fondamentale facilitare l’accesso al credito per le imprese europee”, imprese che hanno inoltre bisogno di poter disporre “di fonti energetiche a costi sostenibili”, da un lato “assicurando l’approvvigionamento sicuro e sostenibile delle fonti”, e dall’altro “riducendo la dipendenza dall’estero”.
Il terzo punto del piano consiste nel puntare su ‘Smart industry’ e innovazione, perché il “sostegno all’innovazione è il motore della crescita della nostra industria”. In questo senso, secondo il commissario “il programma Horizon 2020, con i suoi 80 miliardi di euro, è l’architrave di questa attività di supporto”, ma a questo saranno affiancati anche altri “100 miliardi provenienti dai fondi strutturali per il periodo 2014-2020”.
Infine l’esecutivo di Bruxelles intende lavorare alla creazione di un “Business friendly environment”. “Per garantire la competitività delle nostre imprese – ha concluso Nelli Feroci – è fondamentale ridurre gli oneri amministrativi sulle imprese e rendere il contesto economico più favorevole al business”. Per farlo verrà intensificata l’azione avviata con il programma REFIT (Regulatory Fitness and Performance Programme), lanciato con lo scopo di rendere la legislazione dell’Ue più leggera, più semplice e meno onerosa.