“I recenti drammatici sviluppi in Medio Oriente rendono sempre più cruciale l’adesione della Turchia all’Unione europea”. Ne è convinto il sottosegretario agli Affari europei, Sandro Gozi, secondo cui l’ingresso del Paese nell’Unione “è molto più importante ora rispetto a dieci anni fa anche per via della guerra in Siria e in Iraq e la forte integrazione economica tra la Ankara e i paesi europei”. L’Ue, secondo Gzi, “dovrebbe quindi riflettere sui motivi per i quali ha concesso lo status di paese candidato alla Turchia”.
Da parte sua però Ankara “deve compiere dei progressi su alcuni temi”, come “la modernizzazione della democrazia e della società”, perché persistono “segni di instabilità nel paese”. E questi progressi potrebbero essere favoriti proprio “rilanciando la strategia d’adesione”. Vanno quindi “riaperti al più presto” i capitoli 23 (giustizia e diritti fondamentali) e 24 (giustizia, libertà e sicurezza). “Vogliamo avere un’idea chiara sull’indipendenza del sistema giudiziario e sulla libertà dei media”, aggiunge Gozi secondo cui vanno anche sostenuti “i tentativi di riavvicinamento di Ankara con i greco ciprioti e gli armeni”. “Sappiamo – ha concluso il sottosegretario – che la Turchia ha attraversato una fase interna complicata, ma crediamo che sia ancora interessata all’adesione”.