L’attualità politica europea non è certamente delle migliori per Matteo Renzi, alle prese con “l’affaire Mogherini”, ma per il presidente del Consiglio e il suo governo al ritorno dalle ferie estive la situazione rischia di diventare ancor più problematica. Il 4 settembre l’avvocato generale della Corte di giustizia europea Juliane Kokott presenterà le proprie conclusioni sul caso che vede l’Italia deferita per cattiva gestione dei rifiuti. Se fossero riconosciute le obiezioni sollevate dalla Commissione europea per l’Italia sarebbero multe salatissime.
A detta di Bruxelles il nostro Paese non è in regola per quanto riguarda i rifiuti pericolosi (esisterebbero in tutta Italia “almeno 218 discariche illegali di rifiuti”) e inadempienza (esisterebbero ancora 5 discariche senza piani di riassetto e che ciononostante ciò non sarebbero state chiuse dall’autorità competente).
Per tutto questo la Commissione ha chiesto una penalità giornaliera di oltre 250 mila euro (256.819) da pagare dal giorno in cui sarà pronunciata la sentenza della causa (il 4 settembre) fino al giorno in cui sarà stata eseguita la sentenza, più una penalità da 28mila euro al giorno moltiplicata per il numero di giorni di persistenza dell’infrazione.