Bagarre a Strasburgo dopo che, nel corso di un dibattito sulla disoccupazione giovanile, il deputato polacco Janusz Korwin-Mikke, ha definito i giovani europei senza lavoro i “negri d’Europa”. “Kennedy introducendo la prima proposta sul salario minimo disse che era per proteggere l’industria del nord dalla concorrenza della forza lavoro a poco prezzo del sud e 4 milioni di persone hanno pero il lavoro. Beh erano 4 milioni di negri”, ha detto nel suo discorso per poi aggiungere “e ora abbiamo 20 milioni di europei che sono i negri d’Europa, 20 milioni di giovani che vengono trattati come i negri d’Europa e per questo noi dobbiamo distruggere il salario minimo e il potere dei sindacati”. A quel punto l’Assemblea è insorta e David Sassoli, che in quanto vicepresidente stava presiedendo in quel momento i lavori, gli ha tolto la parola e lo ha richiamato.
Di “contenuti gravissimi” e “parole che offendono la dignità di questo luogo” ha parlato l’eurodeputata del Pd Cécile Kyenge che intervenendo anche lei in Aula ha affermato che quelle parole “non hanno offeso le persone che come me hanno un altro colore della pelle ma tutti noi qui dentro che siamo animati dai valori che sono alla base di queste istituzioni, valori di uguaglianza e di dignità di ogni persona”. Per questo Kyenge ha chiesto “sanzioni appropriate”.
Korwin-Mikke non è nuovo ad uscite nel genere, in passato ha affermato che Hitler non fosse a conoscenza della Shoah. Era uno dei deputato che sembrava potessero entrare nel gruppo di estrema destra di Marine Le Pen ma l’olandese Geert Wilder su di lui mise un veto.