“Dobbiamo dare nuovo slancio al nostro progetto europeo e ci impegniamo per restituire all’Unione europea il ruolo trainante per il benessere dei cittadini”. E’ quasi un giuramento quello di Pier Carlo Padoan. Il ministro dell’Economia, alla sua prima da presidente di turno dell’Eurogruppo, ha esposto il programma dell’Italia per i sei mesi di presidenza del Consiglio dell’Ue, ma è andato oltre gli impegni: si è assunto la responsabilità di far ripartire l’Europa. Crescita, certo, nell’ambito del Patto di stabilità (“non vogliamo cambiare le regole”, ha ribadito. “Vogliamo usare al meglio gli spazi del patto”), ma soprattutto integrazione. “Gli alti livelli di disoccupazione hanno generato un sentimento di sfiducia nel nostro progetto europeo”. Ecco perchè, ha detto Padoan, “la crescita deve assumere un ruolo centrale” nell’agenda politica europea.
Le priorità sono crescita e occupazione, i pilastri su cui poggiano sono tre: più integrazione e più mercato interno, riforme strutturali, e investimenti per la crescita. E poi ancora agenda digitale, negoziati Tttip per il libero scambio con gli Stati Uniti, attenzione all’entrata in vigore del meccanismo unico di vigilanza bancaria, previsto per il 4 novembre. “Dobbiamo dare quanto più possibile il messaggio di irreversibilità al progetto”, ha sostenuto il ministro dell’Economia, che ha promesso anche impegno e attenzione per il finanziamento a lungo termine dell’economia e per “far progredire i dossier in discussione verso la loro approvazione”. Bisognerà poi curare l’immagine dell’Ue all’estero. “La presidenza italiana farà in modo che il Consiglio sia ben coordinato a livello internazionale, e soprattutto a livello G-20”.