L’incarico è breve e la strada è lunga. Nelli Feroci ne è ben consapevole ma non farà mancare il suo impegno, nel corso dei quattro mesi in cui sostituirà Antonio Tajani come responsabile delle politiche industriali dell’Ue. Ascoltato in commissione Industria al Parlamento europeo, in vista del voto che mercoledì deciderà se confermare lui e gli altri tre sostituti dei commissari eletti come eurodeputati, l’ex ambasciatore lo ha assicurato: “Il futuro dell’Europa – ha detto – dipende dalla capacità di riassumere la leadership industriale”. Per questo bisogna usare tutte le energie per andare oltre e riuscire a superare “una crisi nata come crisi della finanza, ma che ha colpito duramente l’economia reale”.
In questi anni “ in Europa sono stati persi quattro milioni di posti di lavoro e 350 miliardi di investimento” fa i conti Feroci e “le misure adottate per il consolidamento dei conti hanno stabilizzato l’Eurozona ma hanno avuto un impatto negativo sull’economia reale”. Negli anni della crisi “i cittadini hanno percepito l’Unione come qualcosa di distante, ma ora le istituzioni devono fare del loro meglio per ottenere di nuovo il sostegno dei cittadini”. Un risultato che si può ottenere, grazie a “un’agenda incentrata sulla competitività industriale”. Proprio le imprese, è convinto Feroci, possono “svolgere un ruolo decisivo nella lotta alla disoccupazione, soprattutto giovanile” e proprio le Pmi possono creare l’80% dei futuri posti di lavoro.
Un’agenda che, per quanto riguarda l’impegno di Feroci, si concentrerà su quattro punti. Per prima cosa il miglioramento dell’accesso ai mercati, sia quello interno sia i mercati internazionali, da favorire anche grazie agli accordi di libero scambio che deve però tenere in contro anche “interessi difensivi dell’industria europea). Bisogna poi lavorare per mettere a disposizione strumenti che favoriscano l’accesso al credito che consenta “di avere accesso sia alle materie prime sia alle fonti di energia”. E ancora sostenere l’innovazione, che è “fondamentale per la competitività” e semplificare la legislazione per le imprese.
“Il mio mandato è a termine ma intendo onorarlo con il massimo dell’impegno in spirito di piena continuità con il mio predecessore, Antonio Tajani”, ha garantito il commissario designato. Tanto più perché “siamo all’inizio di una legislatura decisiva per il futuro dell’Europa”. Per non perdere tempo, Feroci ha assicurato che, nel corso dei suoi quattro mesi di incarico, spingerà perché l’esecutivo Ue avvii il lavoro preparatorio per la road map dettagliata che la commissione dovrà presentare agli inizi del 2015, per il rilancio dell’economia reale.