Domani il Parlamento europeo si riunirà in seduta plenaria per valutare, tra le altre cose, di sottoporre al Refit- la procedura breve di approvazione- la direttiva che ha lo scopo di ampliare i diritti delle lavoratrici madri annullandone molti degli effetti. “Facendo appello al Refit -ammonisce però Valeria Fedeli, Pd, vice presidente del Senato – il Parlamento di fatto annullerebbe la gran parte delle misure previste ed approvate a larga maggioranza nella scorsa legislatura dal lo stesso Parlamento”.
La direttiva tutela le donne che hanno partorito da poco o che si trovano in periodo di allattamento grazie all’ampliamento dell’indennità di maternità con 20 settimane per le madri e due per i padri coperte al 100% e la non discriminazione delle donne che tornano a lavoro dopo aver partorito. “Ritirare la proposta – sostiene Fedeli – avrebbe un impatto negativo sull’effettiva partecipazione delle donne al mercato del lavoro e sulle loro possibilità di carriera contribuendo a mancare l’obiettivo tracciato con ‘Strategia Europa 2020’ di raggiungere il 75% di uomini e donne occupati entro il 2020 . Sostenere la maternità e la paternità vuol dire sostenere un modello di crescita sostenibile basato sul rispetto e la valorizzazione delle differenze di genere attivando le energie e le competenze di tutte e tutti, vuol dire rilanciare il valore sociale della nascita e dell’equilibrio tra vita professionale e vita privata . Un valore che riguarda non solo le donne ma tutta la società”.
Per questo, conclude la vice presidente del Senato “invito il Parlamento europeo a ribadire il suo sostegno per la tutela dei diritti alla maternità, per la parità di genere e per migliorare le condizioni di lavoro delle donne e a impegnarsi per procedere ad una seconda lettura in Consiglio della direttiva per le lavoratrici madri”.