Una Procura europea che combatta le frodi nei confronti dell’Ue: è il tema principale che ha visto impegnati i ministri della Giustizia dei 28 stati membri, riuniti oggi a Milano per l’incontro informale presieduto da Andrea Orlando. Il titolare di Via Arenula ha descritto la nascita della Procura come “un tratto distintivo del complessivo disegno di costruzione di uno spazio europeo di giustizia”.
Sulla nascita dell’Ufficio del procuratore europeo, in realtà, c’è ancora un po’ di lavoro da fare. Orlando ha sottolineato la necessità di “trovare un equilibrio tra collegialità e sovranità nazionale”. Però, ha registrato con ottimismo, “alcune resistenze in tal senso sono state superate”, e si è avviato “un percorso” per arrivare alla creazione dell’Ufficio. Il compromesso raggiunto prevede la possibilità, per le giurisdizioni nazionali, di esercitare un’attività di controllo sull’operato del Procuratore europeo. In ogni caso, ha precisato Orlando, “mantenere la dimensione sovranazionale, a nostro avviso, è essenziale”.
All’incontro informale era presente Francoise La Bail, il direttore Generale della Giustizia della Commissione Ue, che si è mostrata ottimista. “La costituzione dell’Ufficio del procuratore europeo è più vicina”, ha dichiarato. Per Le Bail si tratta di “un importante sforzo per combattere le frodi verso il budget europeo”. Adesso però, ha concluso il direttore, bisognerà tradurre in “un testo legale il largo consenso” dimostrato dai ministri.
Oltre alla creazione dell’Ufficio del procuratore europeo, durante il vertice sono stati affrontati altri due dossier. Si è discusso di protezione dei dati personali, con una particolare attenzione a quelli digitali, e di certificazione europea per i documenti. Anche su questi temi, secondo Orlando, si sono trovati dei “punti di convergenza”. Tuttavia, ha riconosciuto, “c’è da fare ancora molto”.