“Siamo consapevoli dell’enorme pressione a cui è sottoposta l’Italia e del lavoro formidabile che fa ogni notte per salvare le vite dei migranti che sbarcano sulle sue coste – ha dichiarato il commissario Ue agli Affari interni Cecilia Malmström alla presentazione del rapporto annuale dell’Ufficio europeo di sostegno all’asilo (Easo) – ma non è giusto dire che l’Europa ha abbandonato l’Italia e certamente non la Commissione europea”.
Secondo il commissario gli altri Stati membri potrebbero però fare di più. “Oltre all’impegno per rafforzare le operazioni di Frontex e cercare di coadiuvare l’operazione Mare Nostrum – ha specificato Malmström – stiamo rivolgendo un appello agli Stati per la spartizione dei rifugiati e siamo anche impegnati con i paesi terzi per cooperare nella gestione dei flussi migratori”.
L’8 e il 9 luglio a Milano, con il Consiglio informale dei Ministri dell’Interno e della giustizia che sarà guidato dalla presidenza italiana dell’Ue, potrebbe essere l’occasione per affrontare l’argomento e individuare il tipo di assistenza di cui il nostro paese ha bisogno: “L’Italia nella passata programmazione finanziaria europea ha ricevuto circa 500 milioni di euro complessivi provenienti da diversi fondi – ha ricordato il commissario – mentre nella prossima programmazione, che va dal 2014 al 2020, sarà il più grande ricevente di fondi per la gestione dell’immigrazione”.
Il rapporto dell’Easo rivela che l’italia nel 2013 è stata tra i primi cinque Paesi dell’Unione europea per numero di richieste d’asilo ricevute. Prima la Germania con 126.705 richieste e un incremento del 64% rispetto al 2012 e quinta l’Italia con 27.930 richieste, aumentate del 61% in un anno e provenienti soprattutto da Nigeria, Somalia ed Eritrea. A livello dell’Unione europea le tendenze che emergono a inizio 2014 evidenziano una continua crescita dei rifugiati siriani. “In aumento sostanziale anche gli eritrei – spiega l’Easo – che arrivano in Italia e fanno domanda in Germania, Olanda, Norvegia e Svezia”. Infine, secondo l’Uffico europeo, a fronte di un declino nei primi mesi dell’anno delle richieste di cittadini russi, si è registrato un aumento significativo da parte di cittadini ucraini, le cui richieste da marzo a maggio sono aumentate di 2000 unità.