“L’ambiente è il miglior strumento per creare occupazione e crescita”. Lo ha sostenuto il ministro Gian Luca Galletti, oggi nel coso di un incontro organizzato dal Conai (Consozio nazionale imballaggi), durante il quale sono stati presentati i temi del prossimo Consiglio informale dei ministri europei dell’Ambiente e del Lavoro, che si terrà a Milano il 16-17 luglio.
La tutela ambientale può essere quindi un volano per la ripresa. E’ questo il motivo che ha spinto il governo a organizzare, per il semestre di presidenza Ue, l’incontro congiunto dei ministri dell’Ambiente e del Lavoro. Sarà una occasione per discutere sugli strumenti adatti a stimolare l’occupazione attraverso politiche ‘verdi’. Fino a oggi, ha evidenziato il ministro, “l’Ambiente è stato considerato come il contraltare dello Sviluppo economico”, ma adesso deve diventare “il miglior alleato”.
Un’idea sulle opportunità di crescita legate alla tutela ambientale è fornita dall’indagine Conai sul settore del riciclo dei rifiuti. Si parla di 307 mila nuovi posti di lavoro stabili, che si creerebbero nella filiera del riciclo dei rifiuti, e 125 mila temporanei, necessari per la costruzione degli impianti. Si tratta di una stima prudenziale. Infatti, il consorzio ha considerato gli obiettivi previsti dall’accordo Europa 2020, in cui si prevede il progressivo abbattimento del ricorso alle discariche, per arrivare all’80% di riciclaggio dei rifiuti.
Tuttavia, secondo il presidente di Conai Roberto De Santis, “non è realistico fissare gli stessi obbiettivi per tutti i paesi”. Il motivo è che ci sono stati come la Germania, in cui la quota di rifiuti che finiscono in discarica è già vicina allo zero, mentre all’estremo opposto troviamo la Romania, che manda in discarica quasi il 100% dei rifiuti. Se tutti i paesi raggiungessero il traguardo prefissato, i posti di lavoro sarebbero addirittura 609 mila stabili e 265 mila temporanei.
Un altro aspetto su cui si concentrerà la discussione del consiglio informale dell’Ambiente, stavolta senza la partecipazione dei ministri del Lavoro, è la fase preparatoria per l’accordo globale sul clima. Il documento, nelle previsioni, dovrebbe vedere la luce nel 2015, alla riunione della Conferenza Onu sul clima che si terrà in Francia. La prossima tappa di avvicinamento sarà la Conferenza di Lima, a dicembre. “Noi vogliamo arrivare in Perù avendo già pronto un accordo europeo”, spiega Galletti, e l’incontro di Milano servirà anche a questo.
In chiusura dell’appuntamento, il ministro coglie l’occasione per esprimere uno sfogo nei confronti dell’Ue. “L’Italia rischia una procedura di infrazione sull’uso dei sacchetti per la spesa biodegradabili”, lamenta Galletti. Il motivo è che “non si favorirebbe la circolazione delle merci”. Se l’infrazione dovesse arrivare “ne sarei orgoglioso – ha dichiarato il ministro – e l’appenderei dietro la mia scrivania”. Sarebbe un paradosso, conclude, se l’Italia venisse punita per “essere all’avanguardia su una questione di tutela dell’Ambiente”.