Tira “aria buona”, in Europa, sulla questione dei flussi migratori. È ottimista – forse troppo – Agelino Alfano, che oggi ha presieduto il Consiglio informale dei ministri europei agli Affari interni e Giustizia. Il titolare del Viminale ha raccolto la disponibilità dei colleghi per “un’azione congiunta di tutti i paesi nel Mediterraneo sul tema dell’immigrazione”. L’obbiettivo è il “subentro di Frontex all’operazione Mare Nostrum il più presto possibile”, spiega il ministro. Attualmente, sulle acque che separano l’Europa dall’Africa “ci sono le navi italiane, che devono essere sostituite da navi di Frontex”. Inoltre, aggiunge Alfano, per il Mediterraneo “abbiamo chiesto che venga istituita una task force e abbiamo stabilito un programma di quasi 40 punti”.
Il commissario Cecilia Malmstrom, presente all’incontro, però frena. “Frontex non può sostituire completamente Mare Nostrum”, spiega, perché al momento l’Europa non ha i mezzi. Promette che chiederà “a tutti gli Stati membri un impegno più forte”. E garantisce che la sostituzione “avverrà, ma – ammette – non so quando”. Alfano la prende bene, e confessa: è “più di quanto mi aspettavo”. In sostanza, c’è un accordo teorico per affrontare l’immigrazione in maniera congiunta, ma su come farlo concretamente, mettendo a disposizione soldi e risorse, ancora non si è trovata la quadra. Lo ammette lo stesso Alfano quando annuncia che “ci siederemo ad un tavolo e capiremo quanto l’agenzia Frontex potrà dare in termini di mezzi e fondi”.
Se sull’accoglienza la coesione non è ancora ben definita, sul fronte opposto è “emersa unità da parte di tutti” e “non ci sono state divisioni tra il Nord e il Sud dell’Europa”. Gli Stati membri “hanno ribadito la volontà di contrastare fermamente l’immigrazione illegale”, ha sottolineato Alfano. La linea che verrà seguita prevede “un’azione sempre più forte nei confronti dei paesi africani”, con l’intento di “prevenire le partenze”. Sembrerebbe un atteggiamento di chiusura delle frontiere, ma per Alfano è il segno della “volontà di contrastare il traffico di esseri umani”.
Nel corso dell’incontro, i ministri hanno affrontato anche altre questioni. Hanno convenuto sulla necessità di un “sistema di sicurezza interno molto forte per contrastare la minaccia globale del terrorismo”. Inoltre, si sono impegnati “per la difesa dell’economia dalle infiltrazioni della criminalità organizzata”, senza dimenticare che l’illegalità si adegua al progresso tecnologico e va contrastata anche su questo fronte.
Domani sarà il ministro Andrea Orlando a presiedere il consiglio informale, che si concentrerà sulle questioni legate alla giustizia. Si discuterà del regime di protezione di dati personali, della costituzione del Procuratore europeo e di semplificazione in materia di documenti pubblici.