Colonna sonora: Francesco Nuti – Pupp’a pera
Ho un problema.
Se ho 4 mele e 2 pere, e un lavoro che in alcuni momenti mi fa sentire l’uomo più libero del mondo mentre in altri mi toglie il tempo anche solo di provare a ricordare cosa sia una vita sociale, nel momento in cui mangio 2 mele e mezzo, calcolando che l’impegno più importante è scrivere una rubrica settimanale che ormai è un faro nella nebbia della decadenza sociale e politica del paese (leggi “del mondo”) e gli stessi ministri prima di agire gli danno un occhio per capire che aria tira; dato che dopo 4 giorni di trasferta a Strasburgo per l’inizio del semestre italiano presentato da Renzi, anticipato dall’incontro di Grillo e Farage (e quando ci sono Grillo e Renzi c’è sempre qualcosa da raccontare), mi stanno mandando a Parigi fino a domenica per l'”affaire Sarkò”; postulando che il direttore mi aveva subito cosigliato di scrivere un paio di articoli da conservare per quando non avrei avuto tempo ma io nel mio picco di autostima maggiore gli ho detto che non avrei mai avuto questo problema e avrei trovato sempre il tempo per scrivere, anche perché comunque il pezzo dev’essere fresco come il pesce visto che esce il venerdi, mentre poi nel picco di massima depressione mangio mezza mela e mi faccio una pera rendendomi conto che spesso non ho tempo neanche di farmi barba e capelli (e chi mi vede in questi giorni ne ha le prove); calcando che non è tanto per me quanto più che altro per gli aficionados che vagano allo sbando senza il loro lume guida, alla fine, mentre viaggio verso Parigi ad una velocità di circa 280km/h, quanta frutta mi è rimasta?
O quanto sono alla frutta?
Questo esercizio di matematica è per dare almeno un impegno intellettuale ai lettori per scusarmi dell’assenza forzata prolungata (anche se in realtà la settimana scorsa molto semplicemente stavo ar mare) della rubrica più letta dagli italiani di nome Andrea (fonte: Google Statistics).
Buon uichènd a chi ha tanta pazienza e una vita sociale regolare.