Non lo si è visto molto, ma Matteo Renzi nell’Aula di Strasburgo ha fatto un piccolo capolavoro: metter insieme liberali e sinistra, due forze politiche che alle volte, anzi forse spesso, si sono incontrate sul piano dei diritti umani e di libertà, ma poco, anzi pochissimo su quello economico.
E’ successo dopo il suo discorso di mercoledì. Tutta l’attenzione è stata sul popolare Manfred Weber, che, a testa bassa e forse senza aver ascoltato una sola parola di quel che Renzi ha detto (quasi certamente nessuna della replica, dato che neanche era in Aula, e non è gentile) ha attaccato il presidente del Consiglio sul fronte degli investimenti per la crescita. Ma poco dopo, in ordine di grandezza dei gruppi, hanno parlato il capo dei liberali Guy Verhofstadt e poi Barbara Spinelli, a nome del gruppo della Sinistra. Forse ha parlato lei al posto della capogruppo perché è italiana. Tutti e due hanno invocato un socialista per rilanciare l’Europa, tutti e due hanno chiesto il ritorno della progettualità dell’ex presidente della Commissione Europea Jacques Delors.
“Per sostenere la crescita – ha detto Verhofstadt – è necessario un secondo pacchetto Delors sul mercato interno, che dia nuovo slancio alle telecomunicazioni, alle banche…”. Ora, è vero che Verhofstadt è probabilmente quello che ha la visione più lucida, e inascoltata, sul futuro dell’economia europea, però è sempre un liberale, pure “europeo”, ma insomma è lontano dalla sinistra che è stata eletta nella “LIsta Tsipras”. Dunque ha destato qualche sorpresa, dieci minuti dopo, ascoltare la portaparola designata dalla sinistra affermare le stesse cose, anzi, avventurarsi anche su terreni più scivolosi e discussi,
“Occorre una svolta alla Delors, o, meglio ancora, alla Roosvelt”, ha invocato Barbara Spinelli. Certo, Roosvelt diede una scossa notevole agli Usa, fece anche delle cose “di sinistra” come introdurre una prima forma di assistenza sociale, mentre sviluppava la bomba atomica (che non ebbe il tempo di decidere se usare), però ecco sentirlo invocare dalla sinsitra europea come esempio a quasi settanta anni dalla morte lascia stupiti.
L’indicazione di un secondo piano Delors potrebbe invece essere un buon punto di partenza per tutti, e certamente, potremmmo dire, bipartisan.