Niente flessibilità. Le regole ci sono e sono valide per tutti, Italia compresa. Il Ppe chiude le porte al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che domani a Strasburgo si confronterà col Parlamento europeo in occasione dell’attesa presentazione del programma per il semestre di presidenza italiano. Il capogruppo dei popolari in Parlamento, Manfred Weber, si appresta a dare il benvenuto al capo del governo in una conferenza stampa tenuta a margine della prima votazione per l’elezione del presidente dell’Aula, nel corso della quale tocca anche il tema delle riforme.
“Non vogliamo un indebolimento del patto di stabilità”, dice Weber. “Per noi questo è una linea rossa” da non oltrepassare. “Le lezioni della crisi vanno imparate”. In questi anni, rimarca il capogruppo del Ppe, “Grecia, Irlanda, Portogallo hanno dovuto compiere sacrifici di fronte alla crisi”, e gli altri stati membri non sono esenti. “Le regole non devono valere solo per i paesi piccoli, devono valere per tutti, anche per paesi del G7 come l’Italia. Non possiamo rivedere le regole per questi paesi”.
Dopo aver nominato l’Italia il capogruppo del Ppe nomina pure la Francia, altro paese a premere per maggiore flessibilità. “La Francia promette riforme in cambio di flessibilità, purtroppo in Francia queste riforme si fanno ancora attendere”.