Battibecco a distanza tra Roma e Bruxelles sulla volontà della Commissione europea di affiancare l’Italia nell’affrontare l’emergenza immigrazione. Un impegno ribadito a più ripresa dall’esecutivo comunitario, specialmente in occasione delle tragedie degli ultimi giorni, ma su cui il ministro dell’interno, Angelino Alfano ha mostrato apertamente i suoi dubbi. A scatenare il malcontento di Roma, la mancata conferma della presenza della commissaria agli affari interni (e responsabile del capitolo immigrazione), Cecilia Malmstrom alla visita che la Commissione europea renderà giovedì al Quirinale, a pochi giorni dall’inizio del semestre di presidenza italiana. Quella di Malmstrom “sarebbe un’assenza molto grave”, ha tuonato ieri Alfano, arrivando a minacciare: “Con il presidente del Consiglio e tutto l’esecutivo valuteremo importanti reazioni sul piano diplomatico”.
Parole che non lasciano indifferente la diretta interessata che oggi, per bocca del portavoce, Michele Cercone, risponde piccata: “La Commissaria sarà a Roma con il resto del Collegio e devo dire che è rimasta un po’ sorpresa dalle parole del ministro Alfano”. Malmstrom, ha spiegato Cercone, “non poteva confermare la sua presenza per problemi di salute ma la sua partecipazione non è mai stata in questione e se il ministro avesse chiamato o verificato con lei prima di parlare direttamente ai media, la commissaria sarebbe stata felice di spiegarglielo”.
Sull’impegno a fianco delle autorità italiane, la responsabile per gli affari interni non accetta discussioni: “Malmstrom ha incontrato Alfano lo scorso giovedì a Barcellona in un incontro bilaterale e dopo la visita a Roma sarà di nuovo in Italia anche 8 e 9 luglio per il consiglio informale che affronterà anche i temi immigrazione e asilo”, elenca il portavoce, concludendo: “Il suo impegno a lavorare con le autorità italiane è fuori discussione e siamo fiduciosi che le autorità italiane lo riconosceranno chiaramente”.
Un invito rapidamente raccolto da Alfano che archivia ‘incidente diplomatico: “Bene la presenza a Roma della commissaria europea Malmstrom. Caso chiuso”, dice, aggiungendo però: “Se questa decisione fosse stata presa fin dall’inizio, avremmo evitato polemiche. Peccato. Comunque, tutto bene quel che finisce bene”.