Non basta un semestre per realizzare le riforme di cui l’Europa ha bisogno. È per questo che il ministro degli Esteri Federica Mogherini, oggi alla Farnesina, ha incontrato i suoi omologhi della Lettonia, Edgar Rinkevich, e del Lussemburgo, Jean Asselborn. Questi due paesi saranno i successori dell’Italia alla presidenza di turno del Consiglio Ue. Non a caso si parla di “Trio di presidenza”.
Italia, Lettonia e Lussemburgo “hanno condiviso un programma per le tre presidenze che delinea le priorità per il loro lavoro”, annuncia Mogherini. I temi su cui si concentreranno sono “crescita, occupazione e creazione di posti di lavoro per le nuove generazioni”. l’immigrazione sarà un altro fronte su cui lavorare “uniti”. L’italiana parla di un “imperativo morale”, quello di “salvare le vite in mare”. Per il lettone Rinkevics, quella dell’immigrazione è “una priorità di tutte e tre le presidenze”, e annuncia che “lavoreremo per sostenere la presidenza italiana e rafforzare il Frontex”. Il lussemburghese Asselborn aggiunge che “non si possono lasciare Italia o Malta da sole, questo è un problema europeo”.
È il capitolo degli esteri, tuttavia, quello su cui si è concentrata maggiormente l’attenzione. Un po’ per la veste istituzionale dei tre – ministri degli Esteri, appunto – un po’ perché c’è una altissima probabilità che sia proprio Mogherini a ricoprire il ruolo di Alto rappresentante per gli Affari esteri dell’Ue. E la titolare della Farnesina annuncia che “nel primo mese della presidenza italiana” compirà “tre visite: la prima a Kiev e Mosca la prossima settimana, poi in Israele e Palestina”, quindi si recherà nelle “capitali dei Balcani occidentali e ad Ankara”, per portare avanti il processo di allargamento dell’Ue.
Mogherini intende affrontare subito i temi caldi della crisi ucraina e del processo di pace in Medio Oriente. Sull’Ucraina, il ministro italiano spera in “segnali positivi nelle prossime ore” e ribadisce che quella “politica” è l’unica soluzione possibile. Anche se il collega lettone parla di una Ue “costretta a considerare l’ipotesi di ulteriori sanzioni contro la Russia”, se la situazione non accennasse a migliorare.
Il processo di pace in Medio Oriente è una questione su cui Mogherini chiede un “approccio più coraggioso”. È convinta che ci sia “un ruolo da giocare per l’Unione europea sul Medio Oriente inteso non soltanto in senso stretto, ma come regione. Anche perché – prosegue – è difficile considerare ciò che accade tra gli israeliani e i palestinesi senza considerare quello che accade intorno”. In sostanza, si dovrà parlare anche di ciò che sta avvenendo in Iraq e in Siria.