Sarà il leader di Podemos, lo spagnolo Pablo Iglesias, il candidato alla presidenza del Parlamento europeo del gruppo della Sinistra unita Gue. Una candidatura che intende “rappresentare la periferia e il sud dell’Europa per la democrazia e i diritti sociali”, un sud che chiede “sovranità e dignità” e che si rifiuta “di diventare la colonia di poteri finanziari che nessuno ha eletto”.
Iglesias ha definito l’accordo tra Pse e Ppe per l’elezione di Martin Schulz a Presidente dell’Aula una “frode” e ha lanciato un appello ad appoggiarlo agli eurodeputati socialisti dei Paesi del sud Europa: “Altrimenti vogliamo vedere se avranno il coraggio di giustificare di fronte alla gente il loro appoggio a una maggioranza che va contro il volere dei cittadini”, una maggioranza che rappresenta “la Grande coalizione al potere in Germania come in Grecia” e che sta “imponendo le sue politiche di austerità”. Per Iglesias il problema delle istituzioni al giorno d’oggi è che “non rappresentano le persone ma i membri di una casta, una casta che sta distruggendo le istituzioni stesse e la democrazia”.
La votazione del prossimo Presidente del Parlamento avverrà all’inaugurazione della nuova legislatura nella seduta Plenaria del primo luglio. Oltre alla Gue anche i Verdi e i Conservatori hanno presentato un proprio candidato per protestare contro l’accordo tra Ppe e Pse, che nel frattempo si è allargato anche ai liberali dell’Alde.