“Jean Claude Juncker è un uomo ragionevole, con cui è possibile stabilire un dialogo e che è capace di compromessi. Non è un falco della destra, ma è una persona equilibrata”. Con queste parole l’ex premier Massimo D’Alema, appena riconfermato presidente del Feps, Fondazione europea per gli studi progressisti, il principale Think Tank del Pse, ha commentato la possibile nomina del lussemburghese a presidente della Commissione europea.
“Il partito popolare, anche se ha perso diversi seggi, ha comunque vinto le elezioni – ha continuato D’Alema – ora popolari e socialisti dovranno lavorare insieme in Parlamento: che lo facciano sui contenuti e sui programmi”. E a proposito di programmi, l’ex presidente del Consiglio ha ribadito la necessità di procedere alle nomine dei nuovi commissari il prima possibile, in modo che i contenuti non passino in secondo piano: “Mi auguro che venga raggiunto un accordo rapido e che le negoziazioni vadano avanti velocemente, non c’è tempo da perdere dietro nomi”.
D’Alema ha inoltre sottolineato che il semestre europeo di presidenza italiana è una buona occasione perché il nostro Paese giochi un ruolo di primo piano e di cambiamento nelle politiche comunitarie: “Abbiamo un documento che per la prima volta parla di flessibilità e di interpretazione dei trattati. Questo può essere un segnale importante che può condurci verso un equilibrio generale”.