L’Italia cerca il Algeria un’alternativa al gas russo e agli approvvigionamenti eneregetici. Il progetto South Stream per il nostro Paese rimane strategico, come ricordato dal ministro dello Sviluppo economico Federica Guida non più tardi di un mese fa, ma la crisi nei rapporti dell’Europa con la Russia per le vicende ucraine impone allo stesso ministro nuove alternative, e domani sarà ad Algeri per discutere di partnership energetiche con il governo. Guidi incontrerà il primo ministro Abdelmalek Sellal, il ministro dell’Industria e delle miniere Abdeslam Bouchaureb, il ministro dell’Energia Yousef Yousfi e il ministro del Commercio Amara Benyounes. Guidi vedrà poi anche una delegazione di imprenditori italiani residenti in Algeria. La missione si concentrerà sui rapporti commerciali bilaterali e toccherà i più importanti dossier energetici, a nome europeo e soprattutto italiano dato che dall’Algeria proviene poco più del 20% delle forniture di gas dall’estero.
La visita ha il sapore di missione speciale: era dal novembre 2012 che un ministro italiano non si recava nel paese nordafricano, e il viaggio, fa sapere il ministero di via Veneto, “offre l’occasione per confermare la rilevanza strategica che l’Italia attribuisce alla cooperazione con l’Algeria, soprattutto nella fornitura di idrocarburi”. Ma l’Algeria Visti i mutati scenari internazionali e la crescita del mercato interno algerino, il Paese nordafricano acquista oggi una valenza ancor più ro, un mercato interno in continua crescita, con importanti opportunità per le aziende italiane. Già oggi il business tricolore in Algeria è consistente: nel 2013 l’interscambio commerciale bilaterale ha superato i 10,5 miliardi di euro. L’Italia è secondo acquirente di materie energetiche e terzo fornitore di beni. Tutto questo verrà potenziato in nome delle tensioni sulle frontiere orientali dell’Ue, di cui l’Italia sarà presidente di turno tra una settimana. Il momento, fanno notare a Roma, è “particolarmente proficuo” per dare un segnale di continuità alla politica mediterranea che la Presidenza italiana dell’Unione europea ha posto fra le priorità della propria azione politica.