Un’Europa sostenibile e proiettata verso la conservazione delle risorse e il risparmio energetico. Dovrebbe essere questo lo scenario futuro: ce lo chiedono le istituzioni comunitarie, ma soprattutto ce lo chiede il nostro pianeta. Oggi le piccole e medie imprese di tutta Europa si trovano a fare i conti da una parte con la necessità di adottare misure di efficientamento energetico, dall’altra con la difficoltà di realizzarle, dato il periodo di grande crisi economica.
Eurochambres, l’Associazione europea delle Camere di Commercio e dell’Industria, ha presentato una nuova pubblicazione che illustra alcuni esempi di piccole e medie imprese che, attraverso azioni pionieristiche e innovative, sono riuscite a investire con successo nel miglioramento dell’efficienza energetica.
“Questo studio mostra che le Pmi, se coinvolte e informate in maniera adeguata, possono crescere molto anche in questo periodo di difficoltà – ha spiegato il presidente dell’ente Richard Weber – attraverso il cambiamento di piccoli comportamenti e con investimenti vantaggiosi è davvero possibile essere più indipendenti dal punto di vista energetico ed essere in linea con le sfide della global economy”. La pubblicazione raccoglie esempi di imprese appartenenti a dieci diversi paesi dell’Unione europea, dal Belgio all’Austria alla Bulgaria, ma anche Germania, Francia, Polonia, Irlanda, Ungheria, Cipro e Italia.
“La Camera di Commercio di Foggia appena una settimana fa ha presentato una serie di iniziative pilota volte a implementare l’efficienza energetica su 36 Comuni che verrebbe finanziata dalla Banca europea degli investimenti, con il supporto tecnico di ‘Elena’, la European Local Energy Assistance della Bei – ha annunciato Marco Bonfante di Unioncamere – Tramite questa commistione di attori pubblici e privati verrà ottenuto un significativo risparmio energetico nell’edilizia delle pubbliche amministrazioni”.
Per raggiungere risultati concreti, secondo Bonfante, è importante agire su vari livelli: quello comunitario e quello nazionale devono quindi avere una forte ricaduta sul locale. “Sono le Camere di Commercio metropolitane che possono andare a stabilire al meglio quali sono i target delle piccole e medie imprese sul territorio – ha continuato Bonfante – bisogna fare in modo che ci sia una corretta informazione e sensibilizzazione e bisogna far capire alle imprese che è possibile ottenere anche il 10 o 20% di risparmio energetico senza spendere una fortuna e con risultati tangibili. La chiave è parlare alle persone”.
E per quanto riguarda gli ostacoli che oggi impediscono alle imprese di credere e investire nel risparmio energetico Bonfante sostiene che esiste una forte ambivalenza da risolvere: “Se da un lato, in questi tempi di crisi, dobbiamo scontrarci con una certa reticenza da parte delle piccole e medie imprese a fare investimenti che nel medio e breve termine non danno un ritorno, dall’altro comunque è molto difficile andare a spiegare alle banche quali possono essere i vantaggi che derivano da un finanziamento a investimenti mirati all’efficienza energetica. Molto spesso si dà la colpa solo alle Pmi che mancano di virtuosità civica e ambientale, ma in realtà il rovescio della medaglia è anche quello di una mancanza di disponibilità da parte degli istituti di credito a fornire questo tipo di finanziamenti”.