La Russia deve sostenere il piano di pace lanciato dal presidente ucraino, Petro Poroshenko o prepararsi ad affrontare la “fase 3” delle sanzioni messe in campo dall’Unione europea. È questo il messaggio lanciato dai ministri degli esteri dei Paesi Ue, riuniti a Lussemburgo a pochi giorni dal Consiglio europeo durante il quale l’Ucraina firmerà la seconda parte dell’accordo di associazione con l’Unione europea. Oltre all’appello a sostenere l’iniziativa del presidente ucraino, vista come “una grande chance per la de-escalation”, l’Ue chiede anche a Mosca di “adottare misure efficaci per stoppare il continuo flusso di combattenti, armi e equipaggiamenti fuori dai confini, verso l’Ucraina”. Non solo: il Cremlino, chiedono i responsabili delle diplomazie Ue, deve “usare la sua influenza sui separatisti perché questi fermino la violenza e abbandonino le armi”, “continuare a ritirare le truppe e astenersi dal concentrarle di nuovo vicino ai confini ucraini” e “usare la sua influenza per assicurare l’immediato rilascio degli osservatori Osce e delle altre persone rapite e tenute in ostaggio dai separatisti”.
Non si tratta soltanto di garbati inviti ma di condizioni che l’Ue pone per per non inasprire le sanzioni contro la Russia e passare a quella fase tre che dovrebbe andare a colpire più direttamente gli interessi economici di Mosca. Nel testo stilato dai ministri degli esteri Ue, il Consiglio ricorda “che sono in corso le attività preparatorie su possibili sanzioni mirate, come richiesto dal Consiglio europeo di Marzo e che ulteriori passi saranno fatti se gli eventi nell’Ucraina dell’est lo richiederanno”. Il tema potrebbe essere affrontato al vertice di venerdì, una possibilità confermata anche dai responsabili degli affari esteri di diversi Paesi. “Il presidente Putin non deve dubitare che l’Ue sia pronta a prendere nuove misure” per sanzionare Mosca, ha detto il capo della diplomazia britannica William Hague: “Da qui a venerdì dovremmo aver capito come la Russai risponde” al piano di pace Poroshenko”. “Non c’è alcun dubbio che si tratta di una settimana cruciale per l’Ucraina”, ha aggiunto l’omologo tedesco Franck-Walter Steinmeier che stasera è atteso a Kiev. Già da ora, intanto l’Ue intanto comunica la decisione di proibire l’importazione all’interno dell’Ue di beni provenienti dalla Crimea o da Sebastopoli.
I ministri degli Esteri tornano poi anche sulla questione gas e chiedono “a entrambe le parti di trovare un accordo il prima possibile e di supportare la Commissione nei suoi sforzi per facilitare una soluzione di compromesso”. Importante per l’Ucraina, secondo le diplomazie Ue, sarà intanto la firma dei rimanenti capitoli dell’accordo di associazione, dopo quelli politici già siglati da mesi, tra cui la creazione di un’area di libero scambio globale e approfondita. “L’Ue è convinta che darà l’impulso per riforme politiche ed economiche, che porteranno modernizzazione, rafforzeranno lo stato di diritto e la crescita economica”.