Priorità e metodo italiani sono già ampiamente condivisi e il Presidente del Consiglio Ue, Herman Van Rompuy “sta recependo le richieste del governo italiano”. Il responsabile di palazzo Chigi per le politiche europee, Sandro Gozi non ha dubbi: l’impronta data dalle richieste di Matteo Renzi sarà chiaramente visibile nel lavoro del nuovo esecutivo comunitario nei prossimi cinque anni. Ancora molto è da vedere, ma scorrendo la bozza di programma stilata da Van Rompuy per chi siederà sulla poltrona più alta del Berlaymont, i punti cari all’Italia (e contenuti anche nel documento inviato da Roma allo stesso Van Rompuy) non mancano.
Prima di tutto il forte accento su crescita e lavoro. La prima priorità individuata dal Presidente del Consiglio europeo è proprio la “necessità di compiere passi coraggiosi per stimolare gli investimenti, creare posti di lavoro ed incoraggiare riforme a favore della competitività”. Risultati da ottenere avendo come basi “i recenti sforzi di consolidamento, le esistenti regole del Patto di Stabilità e di Crescita e il pieno utilizzo della flessibilità in esse integrata”. Flessibilità: concetto su cui l’Italia ha insistito con forza e a cui ha condizionato il suo sostegno al candidato per la presidenza della Commissione europea. Necessario, poi, secondo Van Rompuy proseguire quelle riforme strutturali su cui anche l’Italia pone l’accento, definendole “il pilastro della nuova agenda politica”.
Tra i cinque punti individuati da Van Rompuy come i principali c’è anche un altro tema carissimo all’Italia: “Un’altra sfida – recita il documento – è rappresentata per gli anni a venire dal gestire in modo efficiente i flussi migratori”. Si dovrà farlo, suggerisce il testo che dovrebbe essere adottato al vertice di giovedì e venerdì, “attraverso una migliore cooperazione con stati terzi”, “proteggendo coloro che hanno bisogno attraverso una robusta politica di asilo” e “con una gestione rafforzata dei confini esterni dell’Unione”. Tra cui potrebbe figurare anche la nascita di quella guardia costiera europea che spesso Sandro Gozi ha indicato come obiettivo a cui arrivare per facilitare l’azione di Mare Nostrum.
Convergenza anche sulla necessità di sviluppare un mercato unico dell’energia. Per l’Italia occorre investire nelle infrastrutture necessarie al suo sviluppo, anche per rimediare alla drammatica caduta degli investimenti. Il programma di Van Rompuy ne fa una priorità per evitare, visti anche gli eventi più recenti, “che l’Europa si appoggi così tanto alle importazioni di gas e carburante”. “Per assicurarci di avere in pieno controllo il nostro futuro energetico – si legge nel documento – dobbiamo costruire un’Unione Energetica che miri ad energia conveniente, sicura e verde. L’efficienza energetica è essenziale, dato che l’energia più economica e più pulita è proprio quella che non consumiamo”.