A Bruxelles sta diffondendosi il panico da Expo 2015. La Commissione europea per la prima volta ha deciso di partecipare a un Expo con un intero padiglione. La struttura occuperà 1.900 metri quadrati e sarà suddivisa in tre piani. Il piano terra sarà riservato all’esposizione interattiva, mentre al primo piano si terranno una serie di conferenze e incontri scientifici. Il terzo piano sarà invece adibito a terrazza.
Se sarà costruito. Il progetto c’è, tutto è pronto, manca solo la firma sull’ordine per iniziare i lavori. Ufficialmente sono sorrisi e ottimismo, ma dietro le quinte si commenta che “è tutto spaventosamente in alto mare, abbiamo il fondato timore che tra meno di un anno sia impossibile che tutto sia a posto e anche che l’Expo si tenga”, spiegano a Bruxelles. In effetti al momento nella capitale d’Europa risulta che a costruire i padiglioni sia solo l’Italia (e almeno questo…) e la Germania, che con teutonica efficienza avendo deciso di partire è partita. “Ma per il resto è uno sterminato pratone senza nulla, mancano tutte le infrastrutture di base, le strade, gli impianti… da qual che sappiamo ai tedeschi non è stata fornita neanche l’elettricità”.
“Il rischio c’è che questa del 2015 sia la prima edizione di un Expo che viene cancellata, escluse quelle programmate durante i conflitti mondiali”, dice una persona vicina al dossier. “Non abbiamo mai visto tanta confusione, tanti ritardi, tanta anche arroganza da parte di chi gestisce la società, e questo a prescindere dagli scandali di corruzione. E’ tutto per aria, siamo molto, molto spaventati”. Ancor più dovrebbe esserlo il governo italiano, che rischia di pagare penali spaventose ai Paesi che hanno già aderito alla manifestazione.