L’Italia cerca alleati sulla linea del governo Renzi per il prossimo Consiglio europeo e il semestre di presidenza Ue. Si colloca in questa ottica la visita in Francia del sottosegretario agli Affari europei Sandro Gozi, volato ieri sera a Parigi per una serie di appuntamenti, culminati nell’incontro di oggi con il suo omologo transalpino Harlem Desir. Il dialogo tra i due è stato caratterizzato da una comune visione sui temi che l’Europa dovrà affrontare nei prossimi mesi e, a più ampio respiro, nei 5 anni della neonata legislatura.
La questione principale riguarda l’allentamento del rigore sui conti pubblici. “L’interpretazione delle regole è stata in questi anni troppo stretta e troppo incentrata sul concetto di stabilità”, ha sostenuto Gozi nella conferenza stampa congiunta a margine dell’incontro. In sostanza, riassume, “non chiediamo un cambio delle regole ma un cambio di priorità”, e “se la crescita deve essere la priorità, bisogna interpretare le regole in questo senso”. Una posizione che si avvicina a quella espressa Ieri da Angela Merkel e abbracciata oggi anche dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan: la flessibilità sta già nelle regole esistenti, basta volerle interpretare bene.
Si tratta di un punto fondamentale per far ripartire l’economia e rilanciare l’occupazione, la sfida principale che l’Europa dovrà affrontare nel corso del semestre italiano. “Mi rallegro che la presidenza italiana (dell’Ue, nda) abbia deciso di essere la presidenza del sostegno all’economia reale, e noi siamo totalmente mobilitati per supportarla su questo fronte”. Il segretario di Stato francese agli Affari europei, Harlem Desir, ha espresso così l’appoggio di Parigi alla linea dell’Italia.
Da Desir è arrivata anche una proposta concreta su come rimettere in moto l’economia. La sua idea è che serva una “mobilitazione del risparmio privato”, da indirizzare “al sostegno delle Pmi, dell’innovazione e della crescita sostenibile”. Se si tratterà di incentivare i risparmiatori a investire nelle aziende, magari offrendo vantaggi fiscali, o se invece si punterà a disincentivare coloro che lasciano i soldi nei conti correnti è presto per dirlo.
Un altro punto di cui si è discusso nell’incontro è il tema dell’accoglienza. Anche qui si sono registrate posizioni convergenti tra i due paesi. L’Italia non pretende “una revisione formale delle regole di Dublino” sul diritto d’asilo, vuole piuttosto “completare” quelle regole in direzione di un “sistema comune basato sul mutuo riconoscimento delle decisioni nazionali sullo status di rifugiato”. Alle parole di Gozi ha fatto eco Desir, nell’ottica che l’Ue debba dotarsi di una politica migratoria comune, perché, ha argomentato, “non possiamo lasciare la responsabilità ai soli paesi di frontiera, è una responsabilità europea”. Nel dettaglio, il francese ha parlato della necessità di “fornire i mezzi necessari all’agenzia Frontex, che deve essere in grado, in futuro, di effettuare realmente la sorveglianza dei nostri confini”.