La Commissione europea avvia la procedura d’infrazione contro l’Italia per i ritardi dei pagamenti della Pubblica amministrazione alle imprese. Dopo tanti avvertimenti alla fine il commissario per l’Industria, Antonio Tajani, non ha avuto scelta: ha proposto l’apertura della procedura d’urgenza per il nostro paese e il collegio dei commissari l’ha approvati. Ora il nostro paese ha due mesi di tempo per rispondere alla lettera di messa in mora. Se le risposte saranno convincenti il dossier si potrebbe chiudere, altrimenti l’iter proseguirà. “L’Italia è in palese violazione della direttiva” che prevede di pagare le imprese entro 30 giorni o 60 nei casi eccezionali. La pubblica amministrazione italiana oggi paga le sue fatture in media in 180 giorni facendo del nostro paese “il peggior pagatore dell’Unione europea”, ha lamentato Tajani, secondo cui l’Italia deve “intervenire in modo drastico per rispondere al problema in modo strutturale”. Allo stato attuale l’Italia ha pagato solo un terzo dei circa novanta miliardi di euro che deve alle imprese, con settantacinque miliardi ancora da erogare. Un problema, dato che “il primo effetto del ritardo nei pagamenti è il licenziamento dei dipendenti”.
Tajani che “non si tratta di un intervento contro il governo Renzi ma contro l’Italia”, anche se ha ammesso che le misure contenute nel decreto 66 del 2014 (decreto Irpef) predisposto dallo stesso esecutivo “sono insufficienti a rispondere alle contestazioni” contenunte nella lettera di messa in mora. Il commissario uscente ha quindi indicato due interventi che l’Italia dovrebbe prendere accanto al pagamento. La revisione del patto di stabilità interno e la ricostituzione dei ministeri del Tesore e delle Finanze al posto dell’attuale dicastero dell’Economia. Il patto di stabilità interno “a mio giudizio è illegittimo perchè in contrasto con le norme comunitarie”. Il primo, ha spiegato, prevede di non pagare mentre le seconde sì, e “le leggi nazionali non possono prevalere su quelle comunitarie”. Quanto a via XX settembre “ho avuto sempre lo stesso problema con tutti i governi: il ministero dell’Economia ha la tendenza a non pagare, non so perchè”. Per questo “penso bisognerebbe dividerlo in due, con un ministero per le entrate e un altro per le uscite”.
”Quella del neo europarlamentare di Forza Italia Tajani e’ una grave strumentalizzazione dell’Europa e un atto di irresponsabilita’ contro l’Italia. Il Commissario europeo uscente fa prevalere un approccio burocratico utilizzando il suo incarico, ancora una volta e a pochi giorni dalla cessazione, per fare politiche di parte”. Così il sottosegretario alle Politiche europee, Sandro Gozi, commenta la decisione della Commissione europea. ”La cosa più paradossale è che sceglie di puntare il dito proprio su un problema che invece il Governo guidato da Matteo Renzi ha assunto come priorità della sua azione riformatrice e ha dimostrato di affrontare con serietà, impegno e decisione: per il pregresso, attraverso il Documento di economia e finanza preparato dal Ministro Padoan che mira a pagare in tempi rapidi tutti i debiti della Pubblica amministrazione; e per il futuro, con le modifiche alla Legge Europea 2013 bis, gia’ approvata dalla Camera, che fissa i termini perentori di pagamento della PA a 30 e 60 giorni. Purtroppo – conclude Gozi -, ci troviamo di fronte ad una perenne e triste campagna elettorale, giocata però a spese di tutti gli italiani e che volutamente non tiene neanche conto degli atti concreti messi in campo dal Governo”.