L’Italia è pronta ad appoggiare il candidato del Ppe alla guida della Commissione Ue Jean-Claude Juncker. Lo ha spiegato questa mattina il sottosegretario agli Affari europei Sandro Gozi, a margine di un convegno. “Noi non siamo interessati ai nomi ma ai programmi – ha dichiarato Gozi –, e in questa ottica non c’è alcuna pregiudiziale nei confronti di Juncker. Il punto è che Juncker dovrà cambiare rotta rispetto alla politica del rigore”.
L’occasione è stata un incontro dedicato ai dieci anni dal grande allargamento dell’Unione del 2004, che vide l’ingresso di dieci paesi. “Un evento che non esiterei a definire epocale, perché ha segnato la fine dei blocchi contrapposti in Europa”, ha sostenuto la presidente della Camera Laura Boldrini, che stamattina ha ospitato a Montecitorio l’incontro per celebrare il decennale dell’ingresso di Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Repubblica ceca, Repubblica Slovacca, Slovenia e Ungheria nell’Unione. Alla cerimonia c’erano anche il presidente del Senato Pietro Grasso, il sottosegretario Sandro Gozi e, in rappresentanza dei 10 paesi, l’ambasciatore sloveno Iztok Mirosic.
Oltre a ricordare i vantaggi dell’allargamento europeo, sia per i vecchi che per i nuovi stati membri, l’occasione non poteva non trasformarsi in una opportunità di pensare al futuro. Perché, come ha ricordato Boldrini, “nei sei mesi in cui l’Italia deterrà la presidenza del Consiglio dell’Unione europea, verranno decisi gli assetti istituzionali comunitari e verrà impostata la rotta da seguire nei prossimi cinque anni”.
Le priorità, indicate negli interventi dei relatori, riguardano la crescita, da realizzare attraverso uno smarcamento dalle politiche di austerità, l’impegno comune nel Mediterraneo, il rilancio del processo di integrazione europea e la tutela dei diritti fondamentali. Boldrini e Grasso hanno sottolineato la loro disponibilità a impegnarsi perché il Parlamento sostenga l’attività del governo, nel prossimo semestre, per realizzare questi obiettivi.
Gozi ha indicato i temi che saranno nell’agenda dell’esecutivo. La politica del Mediterraneo “è la grande priorità. Noi riteniamo che sia molto grave l’assenza di Europa nel Mediterraneo, che è un mare europeo”. Altro tema che il governo Renzi porterà a Bruxelles è quello dell’allargamento dell’Unione, con i Balcani interessati speciali. “Penso soprattutto al negoziato con la Serbia – ha dichiarato Gozi – e a quello con l’Albania”. E una Europa che vuole allargarsi non può cedere sul terreno dei diritti. “Saremmo incoerenti con noi stessi – ha detto Gozi – se durante il nostro semestre non ponessimo al centro della nostra attività i diritti fondamentali”.
Si è discusso anche di “un salto di qualità nel governo economico dell’Unione”. Parole di Grasso, il quale ha sottolineato la necessità di “allentare i vincoli di bilancio, escludendo i costi delle riforme strutturali dal calcolo del deficit pubblico”. Gli sforzi, è parere condiviso, andranno indirizzati allo sviluppo occupazionale e alla ripresa di una crescita duratura e sostenibile.