Mezzo miliardo di euro, da usare come l’Ucraina meglio crederà. A tanto ammonta la prima tranche di aiuti del nuovo programma di assistenza macro finanzaria, sbloccata oggi dalla Commissione europea per aiutare il Paese in questa fase economicamente critica del suo sviluppo. Il versamento segue quello, già effettuato lo scorso 20 maggio, di circa 100 milioni di euro nell’ambito di un precedente programma. L’assistenza macro finanziaria Ue all’Ucraina ammonta in tutto a 1,61 miliardi di euro: dopo il versamento di oggi, resta da sborsare ancora un miliardo. Nel complesso il pacchetto di aiuti che a marzo Bruxelles ha deciso di versare a Kiev è di 11 miliardi di euro.
Un tempismo forse non casuale, quello che porta l’esecutivo comunitario a procedere con gli aiuti a Kiev proprio il giorno dopo l’annunciato stop delle forniture di gas da parte di Mosca. Non è detto che il denaro debba essere utilizzato dall’Ucraina per supplire alle carenze energetiche di cui il Paese potrebbe soffrire, ma la possibilità è tutt’altro che esclusa. “Spetta a Kiev decidere come usare gli aiuti secondo i suoi bisogni”, ha spiegato Simon O’ Connor, portavoce del commissario Ue agli affari economici, Olli Rehn. Per la commissione Ue, i soldi “possono essere usati per fronteggiare necessità finanziarie esterne come gli acquisti di gas” e le società europee potranno rivendere anche il gas russo acquistato all’Ucraina, possibilità su cui Gazprom ha già espresso tutto il suo disappunto.
A testimoniare la tensione sul tema gas, anche un’esplosione avvenuta proprio oggi lungo il gasdotto nella regione di Poltava, nell’Ucraina centrale, controllata da Kiev. Nell’esplosione non ci stati sono feriti e non è chiaro se si sia trattato di un incidente o di un sabotaggio di rappresaglia per la sospensione delle forniture di gas dalla Russia. Il ministro dell’interno ucraino, Arsen Avanok non esiita però a dire che l’ipotesi principale è “che si tratti di un atto terroristico”.