Sul territorio di progressi ancora non se ne vedono, ma almeno un canale di comunicazione è stato aperto. Dopo il fugace incontro in Normandia, durante cui Vladimir Putin e il neo presidente ucraino, Petro Poroshenko avevano concordato sulla necessità di mettere fine al bagno di sangue in Ucraina, ieri i due sono tornati a parlarsi. Il leader di Kiev ha alzato il telefono e ha chiamato il Cremlino per discutere dei suoi piani per fermare le violenze: “Il presidente ucraino ha informato Vladimir Putin del suo piano per risolvere la situazione in Ucraina sud-orientale”, ha spiegato il portavoce di Putin, Dmitri Peskov. I due avrebbero anche discusso delle “relazioni bilaterali”.
Una telefonata dagli intenti costruttivi ma durante cui Poroshenko non ha mancato di sottolineare come sia stata “inaccettabile” l’incursione di carri armati russi in territorio ucraino. Mosca continua a negare che uno sconfinamento ci sia mai stato, ma secondo il ministero dell’interno ucraino ieri tre carri armati hanno varcato il confine e sarebbero stati intercettati dalle truppe di Kiev.
I contatti diretti tra i due leader vengono salutati positivamente dall’Ue: il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso ha telefonato a Poroshenko congratulandosi per la sua “iniziativa di pace e per i dialoghi con la Russia”. Il fatto che i due stiano parlando direttamente, sottolinea Barroso, “è un positivo passo avanti”. Per il capo dell’esecutivo Ue “è molto importante che la Russia cessi ogni tipo di azione militare nell’area” e “si impegni costruttivamente per dare prove concrete dei suoi sforzi per fare cessare le tensioni”.
Per sostenere il processo di riforme in Ucraina, intanto, oggi la Commissione europea ha versato i primi 250 milioni di euro del “Contratto per la costruzione dello Stato”, firmato lo scorso 13 maggio nel corso dell’incontro tra la Commissione europea e il governo di Kiev a Bruxelles. L’intenzione è aiutare il Paese a promuovere una maggiore trasparenza delle istituzioni, combattere la corruzione e aiutare il governo a rispondere ai bisogni dei cittadini. “Questo è uno dei molti passi che stiamo facendo per aiutare il governo ucraino a rispondere ai bisogni a breve termine e a prepararsi per la firma dell’accordo di associazione”, che sarà firmato il prossimo 27 giugno.