“La non gestione del tema dell’immigrazione è il miglior carburante per il populismo, l’euroscetticismo e la forte sfiducia nei confronti dell’Europa”. Le parole di Sandro Gozi sono ferme nel richiamare gli altri stati dell’Ue a farsi carico di una responsabilità comune sull’accoglienza dei flussi migratori. Il sottosegretario con delega alle Politiche dell’Unione europea ha rincarato la dose parlando di uno “scandaloso isolamento in cui l’Italia si trova nel Mediterraneo. Ritengo – ha aggiunto – che i governi europei stiano giocando veramente col fuoco: sono miopi ed egoisti”.
C’è ancora l’immigrazione, dunque, tra le priorità dell’agenda europea del governo. Dopo l’impegno preso ieri in Senato dall’esecutivo, oggi Gozi è tornato sulla questione in occasione di un dibattito organizzato dalla Rappresentanza della Commissione Ue in Italia. L’incontro, che si è svolto questa mattina a Roma, era finalizzato alla presentazione dei primi risultati di una indagine per valutare la percezione degli italiani su diversi temi di interesse comunitario. L’iniziativa – sviluppata attraverso 70 dibatti, con il coinvolgimento di circa 12.000 cittadini – è stata promossa dalla stessa Rappresentanza Ue perché, secondo gli organizzatori, “gli italiani che erano tra i più europeisti sono diventati in poco tempo tra i più euroscettici”.
Una delle cause di questo cambiamento sembra essere proprio la gestione (o la “non gestione”) dell’immigrazione. Stando all’indagine, si tratta di una tematica particolarmente sentita in nelle regioni del Sud, che rappresentano la porta d’ingresso per ondate di migranti. Tuttavia è da segnalare una differenza. Da un lato ci sono Campania, Sicilia, Puglia e Basilicata, dove la questione viene trattata come un problema e si richiede l’aiuto dell’Ue per contrastare la clandestinità. Dall’altro, in Calabria, l’immigrazione è percepita come risorsa. In questa ottica si vorrebbe dall’Europa un maggiore supporto per l’accoglienza. In ogni caso, tutti sono concordi nel pretendere che la questione venga trattata a livello comunitario.
L’indagine non ha affrontato solo il tema dei flussi migratori. Tra gli argomenti cui i cittadini hanno rivolto la maggiore attenzione c’è il lavoro. La richiesta di una politica europea più incisiva nel rilancio occupazionale proviene dall’Italia intera, senza distinzioni regionali. Sulla questione Gozi ha parlato della “necessità di correggere gli errori commessi finora dalla Commissione europea”. Il riferimento è al fatto che “l’attenzione è stata rivolta esclusivamente alla stabilità”. Oggi è necessario cambiare rotta, secondo il sottosegretario, “includendo la crescita e la lotta alla disoccupazione” tra gli obiettivi primari “insieme con la stabilità”.
L’occasione offerta dall’indagine della Rappresentanza Ue è stata colta dai cittadini anche per avanzare delle proposte. Interessante quella di prevedere un ‘social compact’ con misure europee di sostegno sociale. Se il Fiscal compact va in direzione di una armonizzazione dei doveri, secondo i cittadini interrogati è necessario che si persegua la stessa strada anche in tema di diritti.
Restando in tema di sostegno sociale, è interessante notare come l’argomento sia stato particolarmente sentito in Sardegna. Nella regione in cui molte industrie hanno chiuso i battenti, anche a causa dei veti comunitari agli aiuti di Stato per le aziende, i cittadini si chiedono come mai l’Europa sia tanto attenta alla concorrenza, ma mostri scarsa sensibilità nel prevedere sostegni sociali ai lavoratori. Un altro cruciale quesito che Matteo Renzi si troverà ad affrontare durante il semestre europeo.