È praticamente un plebiscito: per la rete, gli eurodeputati del Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo devono sedere nelle file del Gruppo Efd, guidato da Nigel Farage. A chiederlo sono ben 23.121 votanti sui 29.584 che hanno partecipato alla consultazione online per scegliere la collocazione del partito nel Parlamento europeo. Scarsissimi i risultati per le altre due opzioni offerte dal referendum che ha escluso, tra le polemiche, i Verdi: l’ipotesi di confluire nel gruppo Ecr dei conservatori ha raccolto appena 2.930 preferenze, superata addirittura dall’opzione Non iscritti, per cui hanno votato in 3.533.
I risultati, per nulla sorprendenti, anzi, scontati, visto che dell’opzione Conservatori non si è mai nemmeno parlato e che lo stesso Movimento 5 Stelle ha più volte spiegato che finire nei non iscritti sarebbe un suicidio politico, impegnano Grillo a tentare di fare il gruppo suggerito dalla soluzione più votata. “Nel caso la soluzione sia non praticabile – spiega il blog – sarà perseguita la successiva più votata”. E cioè: se non si dovesse riuscire a fare il gruppo Grillo-Farage, il M5S sarebbe condannato, per fedeltà alla rete, a rimanere confinato nei Non iscritti, in cui l’azione politica dei deputati diventerebbe insignificante.
“Sono estremamente contento dei risultati”, gongola Farage per cui, perdere un alletato come Grillo sarebbe equivalso alla quasi certezza di non riuscire a formare un gruppo. “Non vedo l’ora – commenta – di lavorare con il Movimento 5 Stelle per portare una vera voce di opposizione al Parlamento europeo”. Il risultato, sottolinea anche il leader dell’Ukip, “dà grande fiducia e spingerà altre delegazioni a firmare l’adesione al nostro gruppo la prossima settimana. Aiuterà il formarsi di un grande gruppo”.
Delighted that @beppe_grillo's @5stelleEuropa Movement has overwhelmingly voted to join forces with @UKIP in the European Parliament.
— Nigel Farage (@Nigel_Farage) June 12, 2014