L’orso bruno, il lupo, la lince ed il ghiottone: in ventuno Stati membri dell’Europa è presente almeno una di queste specie. Dopo un lungo periodo di declino il loro numero sta nuovamente crescendo, ma la vita a contatto con l’uomo può non essere semplice. Nel tentativo di far fronte ai problemi sociali ed economici che possono, talvolta, risultare da questa nuova espansione, la Commissione europea ha presentato un piano che prevede l’interazione tra coltivatori, ambientalisti, cacciatori, proprietari terrieri e scienziati al fine di scambiare idee e soluzioni sulla convivenza dell’uomo con i grandi carnivori.
La diffusione di queste specie di grandi carnivori può essere considerato un successo in termini di conservazione. Tuttavia le stesse direttive europee che hanno finora salvaguardato questi animali, sono considerate uno strumento rigido che impedisce qualsiasi misura di gestione faunistica a livello locale. “Dobbiamo trattare i nostri vicini naturali con rispetto, ma, allo stesso tempo, tenere conto delle preoccupazioni di coloro le cui vite sono influenzate dalla vicinanza territoriale con questi animali”, ha fatto sapere il Commissario europeo per l’ambiente, Janez Potočnik, presentando il piano. E ha aggiunto “Le mie più sentite congratulazioni vanno a tutte le organizzazioni che hanno collaborato per mettere a punto un progetto che rappresenta il passo più importante verso una pacifica coesistenza.”
L’Unione europea è la dimora di cinque specie di grandi carnivori. Ognuna di queste, in conseguenza dell’attività umana, ha subito, in passato, un declino drammatico per numerosità e distribuzione. Tuttavia, i tentativi di proteggere queste specie e la consapevolezza pubblica sull’importanza che il loro ruolo gioca per il benessere dell’ecosistema ha fatto sì che molte popolazioni crescessero nuovamente e si stabilizzassero tornando a ripopolare il territorio dal quale sono state lontane per decenni o, addirittura, secoli.
Il “ritorno a casa” dei grandi carnivori è però reso complesso dal radicale cambiamento del loro habitat che oggi devono condividere con l’uomo e le sue attività. L’argomento coinvolge, infatti, un’ampia varietà di soggetti come i cacciatori, i forestieri, gli allevatori – anche quelli di renne -, i proprietari terrieri, le comunità rurali, le organizzazioni di conservazione e il pubblico più ampio. Ognuno di questi gruppi subisce differentemente dagli altri l’influenza dei grandi carnivori; tali “differenze” possono essere, talvolta, fonte di scontro. La piattaforma europea ha lo scopo, allora, di facilitare lo scambio di informazioni e promuovere soluzioni per minimizzare e, dove possibile, risolvere questi i conflitti.
E lo farà adottando termini di riferimento stabiliti e un piano di lavoro che prevede un meeting annuale, corredato anche da gruppi di lavoro su argomenti specifici. Il progetto sarà supportato da un centro di risorse web: strumento principale per diffondere informazioni sulle attività della piattaforma, identificare buone pratiche sotto forma di documenti o manuali, agire come punto di collegamento tra i membri delle organizzazioni e i media.