Rigore e austerità non possono essere abbandonati. Al contrario, devono continuare a figurare nell’agenda dei governi dell’Ue e della zona Euro. E’ il punto chiave dell’intervento di Olli Rehn al Brussels Economic Forum organizzato dalla Commissione europea. Il commissario per gli Affari economici e monetari, non usa giri di parole. “Il consolidamento sul lato della spesa rimane importante”, sostiene. “Non c’è contraddizione tra consolidamento e crescita: realizzare sistemi efficienti e innovativi sosterrà allo stesso tempo innovazione e la solidità delle finanze pubbliche”. L’Europa, rileva Rehn, “è uscita dalla grande recessione, ma la ripresa rimande debole”. Questo significa una sola cosa: continuare con la strategia portata avanti fino a oggi. “Non si può negare che gli aggiustamenti strutturali a cui l’Europa si sta sottoponendo richiedono ancora scelte difficili e forte volontà politica”, perchè alla fine “sono gli stati membri ad avere la responsabilità per le politiche di bilancio e le riforme strutturali”. I governi devono, in sostanza, non devono dimuire l’attenzione avuta fino a oggi. “E’ vero che c’è un affaticamento da riforme tra la popolazione europea, ma questa fatica potrà essere superata solo se ci sarà assunzione di responsabilità”.
La cura alla crisi di Rehn è la solita, la stessa prescritta più e più volte in questi anni: consolidamento e riforme. A questo aggiunge le indicazioni per l’immediato futuro. “Ora dobbiamo spostare l’attenzione dagli aspetti macro-economici a quello micro-economici”, vale a dire concentrarsi su “completamento del mercato unico e miglioramento delle regole”. Per il finlandese questo è ciò su cui “dovrà lavorare la prossima commissione”. Agli stati membri lascia invece in eredità l’austerità.