A quanto ammonta il flusso di denaro che arriva nelle casse della Nato? Da dove provengono e come vengono spesi questi soldi? A chiederselo è la Corte dei conti olandese che, con il lancio di un nuovo sito web in cui sono ricostruiti i finanziamenti più o meno trasparenti ricevuti dalla Nato negli ultimi 40 anni, invita la North Atlantic Treaty Organization a fare chiarezza sui propri bilanci.
“La Nato in questo momento potrebbe sprecare un sacco di soldi, oppure essere a corto di contanti – ha affermato Saskia Stuiveling, presidente della Corte dei conti nazionale olandese – francamente, non ne abbiamo idea”. Lo scopo di questa iniziativa è di portare all’attenzione pubblica la questione e di renderla all’ordine del giorno in vista della prossima Assemblea parlamentare della Nato che si terrà all’Aia nel novembre del 2014.
Attraverso la rete, la Corte dei conti – che si occupa tra le altre cose di controllare quanto spende l’Olanda ogni anno per la difesa – ha deciso di rendere pubblico ciò che si sa sulla Nato, ma soprattutto ciò che non si sa. “Non abbiamo un mandato specifico di revisione dei conti della Nato – ha spiegato Saskia Stuiveling – ma il nostro ruolo è anche quello di dare dei consigli all’International board of auditors for Nato (Iban), team indipendente di revisori che si occupa proprio di questo. Insieme all’Iban e alle altre istituzioni di controllo dei Paesi membri abbiamo concluso da diversi anni che la gestione finanziaria della Nato non è in ordine e che occorre più trasparenza”.
La replica non si è fatta attendere. Secondo la portavoce della Nato, Oana Lungescu, “alcuni dei rapporti non possono essere resi pubblici a causa della loro natura riservata, ma gli alleati sono in grado di mantenere il pieno controllo sul livello di denaro speso e sul suo impiego”. Le informazioni che vengono condivise nel corso dei diversi Consigli tuttavia non sempre sono disponibili per i revisori esterni che, in ogni caso, avrebbero il diritto di poter monitorare le spese. “A partire da luglio – ha aggiunto la portavoce – la Nato pubblicherà caso per caso i bilanci di tutti gli ‘unclassified reports’ proprio in seguito alla decisione del 2012 di aumentare la trasparenza”.
Complessivamente, i 28 Paesi che aderiscono alla Nato, spendono più di mille miliardi di dollari l’anno per la difesa, i tre quarti dei quali vengono forniti dagli Stati Uniti, mentre il restante quarto dai membri europei. La Nato attinge in sostanza a tre tipi di finanziamenti. Il primo è il ‘fondo comune’, riempito con i 3,3 miliardi di dollari messi a disposizione dai diversi Stati membri. Questi soldi vengono utilizzati per pagare la sede Nato di Bruxelles e il personale che ci lavora, ma anche per finanziare ulteriori spese comuni di cui però non è indicata la ripartizione.
Gli altri due fondi che alimentano la Nato, stando a quanto rivela il sito, rappresentano due punti interrogativi ancora più grandi. Esiste un fondo per le missioni internazionali – ad esempio la missione Nato in Afghanistan – e un fondo per i progetti speciali, come lo sviluppo dell’elicottero NH-90 e l’Eurofighter. Quali Stati membri della Nato abbiano contribuito o contribuiscano a questi due fondi e in che misura rimane però un mistero.
La liberale Jeanine Hennis-Plasschaert, ministro della Difesa olandese, ha espresso soddisfazione per il lavoro della Corte dei conti: “Penso che sia un’ottima iniziativa e mi auguro che in questo modo i Parlamenti e l’opinione pubblica possano avere un quadro più chiaro di come vengono spesi all’interno della Nato i fondi che garantiscono la nostra sicurezza”.