“Ho avuto modo di ribadire l’impegno del governo a contrastare nelle sedi europee competenti il sistema di marchio britannico”. Scende in campo il ministro delle politiche agricole, Maurizio Martina, in quella che appare come una “guerra” della Gran Bretagna sul fronte dell’olio d’oliva.
Tutto nasce dalla iniziativa della Food standards agency del Regno Unito che ha attribuito il bollino rosso all’olio extra vergine d’oliva. In Gran Bretagna e’ in vigore da qualche tempo un sistema grafico indicante la salubrità degli alimenti : dal verde al rosso, cioe’ dal piu’ salubre e consigliato, al piu’ malsano e da evitare o quantomeno da usare in maniera occasionale. E il bollino rosso ha colpito- come sottolineato in una interrogazione presentata alla Camera- l’olio extra vergine d’oliva, non solo “re della dieta mediterranea” ma anche uno dei fiori all’occhiello del Made in Italy.
Ma il ministro delle politiche agricole ci tiene- prendendo spunto da quell’interrogazione- a rimarcare che all’inizio di quest’anno la Camera ha approvato una mozione, con parere favorevole del governo, con cui l’esecutivo “e’ impegnato a promuovere in sede europea una verifica sulla compatibilità della etichettatura inglese con la normativa europea relativa alle indicazioni nutrinazionali degli alimenti nonche’ sul rispetto da parte del governo britannico dell’obbligo di previa notifica previsto per l’introduzione di nuove regolamentazioni in materia di etichettatura” .
Se poi il problema degli inglesi riguarda il controllo e il rispetto delle norme relative alle caratteristiche degli olii d’oliva, ebbene Martina ricorda che in ambito internazionale , presso il Coi (Consiglio oleicolo internazionale), e’ stata ottenuta una revisione di taluni parametri atti a migliorare il controllo della qualita’ e genuinità degli olii, nonche’ a ostacolare pratiche fraudolente. “Tali norme- puntualizza il ministro- sono state recepite dalla Commissione europea” e sono entrate in vigore a partire da marzo di quest’anno.
Silvio Boni