Nel ridisegnare il futuro delle istituzioni europee, le donne devono essere messe al centro. Lo ha sostenuto il presidente del Consiglio italiano, Matteo Renzi, nel corso dei due bilaterali avuti, prima dell’inizio della seconda giornata dei lavori del G7, con la cancelliera tedesca, Angela Merkel e con il premier britannico, David Cameron. Con Merkel il capo del governo italiano si è intrattenuto circa 45 minuti e ha trovato modo di scherzare anche sui prossimi mondiali di calcio. Piatto forte dei colloqui, però, il futuro dell’Europa e le nomine dei futuri vertici Ue.
Come già fatto nel corso dell’incontro informale che i capi di stato e di governo hanno avuto subito dopo le elezioni, Renzi è tornato a ribadire che le nomine devono essere una conseguenza dei programmi, e non precederli. Programmi che, secondo il premier, devono “partire da un’idea di Europa meno burocratica e più vitale, aperta al futuro dell’innovazione e alla crescita”. In questo processo, che consentirà di giungere alle nomine europee, è fondamentale, secondo Renzi, il “protagonismo” delle donne. Tra le ipotesi discusse da Renzi con Merkel e Cameron, quella di un documento consiviso da alcuni Paesi Ue su cui ragionare per arrivare a definire i nomi.