Il tempo comincia a stringere e per Nigel Farage si complica la partita per riuscire a creare un gruppo politico al Parlamento europeo. Nonostante la travolgente vittoria che ha fruttato all’Ukip ben 24 deputati nel prossimo emiciclo, il leader indipendentista britannico ancora deve riuscire a racimolare deputati provenienti da almeno sette Paesi, condizione indispensabile (insieme ad un minimo di 25 deputati) per potere creare un gruppo politico al Parlamento europeo. Termine ultimo per la presentazione del gruppo il 24 giugno. A complicare le cose la defezione di due partiti che nella legislatura appena terminata facevano parte del gruppo Efd: i Veri finlandesi e il Partito popolare danese. Entrambi, hanno già comunicato e ufficializzato l’unione con i conservatori di Ecr.
Una mossa importante per il gruppo fondato dai tories di David Cameron, che in questo modo si assicurano già 58 seggi, dimensione che li renderebbe attualmente il quarto gruppo dell’emiciclo, con 16 partiti da 13 Paesi. Il partito popolare danese, schieramento di estrema destra, fortemente anti-immigrazione, porta in dote 4 seggi (si è attestato alle europee come il primo partito del Paese), mentre 2 arrivano dai Veri Finlandesi, anche loro su posizioni convintamente antieuropeiste e nazionaliste. Altri deputati ancora potrebbero andare a ingrossare le file di Ecr: i conservatori hanno ricevuto richieste anche dal parito anti-euro tedesco, Alternativa per la Germania ma hanno per ora deciso di sospenderne l’adesione per non guastare i rapporti con Berlino.
Molto peggio va per il vecchio gruppo Efd, che dopo la Lega Nord, che ha preferito unirsi al Front National di Marine Le Pen, continua a perdere pezzi. Sebbene solo considerando i seggi di Farage e quelli del Movimento Cinque Stelle, si arriverebbe già a 41 deputati, mancano però le diverse nazionalità. Al momento, anche contando come sicuro il M5S, Farage si ferma appena a quota quattro Paesi. Gli altri parlamentari arriverebbero dal partito conservatore e nazionalista lituano, Ordine e giustizia (2 deputati) e dal Partito dei liberi cittadini della Repubblica Ceca, fortemente contrario alla moneta unica (1 deputato). Escludendo i partiti che hanno già chiarito di non essere disponibili ad un’alleanza con il gruppo di Farage, non restano poi molte possibilità. Oltre ad altri due partiti lituani, che non sarebbero utili a fare aumentare i Paesi di provenienza dei deputati, le uniche altre possibilità restano i Democratici Svedesi (partito nazionalista di estrema destra), che potrebbero portare 2 eletti, il tedesco Alternativa per la Germania (7 deputati) e il polacco, Congresso della Nuova destra (4 deputati). Per come stanno le cose oggi, l’unica possibilità perché Farage riesca ad arrivare a quota sette Paesi, sarebbe che tutte e tre le forze decidessero di entrare a farne parte.