Sarà il diretto interessato, il candidato alla presidenza della Commissione europea, Martin Schulz, a portare avanti per i socialisti i negoziati sulla nomina del futuro capo dell’esecutivo Ue. È quanto hanno stabilito i capi delegazione del gruppo S&D nel corso della prima riunione dopo le elezioni europee, indicando Schulz come portavoce del gruppo per le trattative. Il Presidente uscente del Parlamento europeo ha anche ufficializzato la sua candidatura come presidente del gruppo S&D, carica che sarà eletta il prossimo 18 giugno. Una candidatura che va a sbattere, direttamente, con quella, non formalizzata ma attesa, di Gianni Pittella, esponente del maggior partito all’Interno del gruppo S&D.
Sulla presidenza della Commissione, i socialisti continuano a ribadire che, rispettando il verdetto delle urne, deve essere il popolare Jean-Claude Juncker, il primo a poter tentare di trovare una maggioranza in Parlamento. Ma la volontà di appoggiarlo è altra cosa: “Il nostro gruppo – spiega il capogruppo dei socialisti, Hannes Swoboda – sosterrà unicamente un presidente della Commissione pronto a impegnarsi contro l’austerità”. Non sembra esattamente il ritratto di Juncker. Non solo: “L’Ue – continua Swoboda – deve diventare leader nella lotta contro l’evasione fiscale”. Altro argomento che i socialisti sembrano voler utilizzare a sfavore del candidato popolare, ex premier di un paradiso fiscale come il Lussemburgo. A Juncker, insomma, il diritto di provare a trovare una maggioranza, ma “è chiaro che le discussioni devono riguardare prima i contenuti e poi le persone e le cariche”.