“Quella che stiamo vivendo con la Russia non è una nuova Guerra fredda, ma siamo tutti concordi nel far sentire il nostro appoggio all’Ucraina prendendo le misure necessarie per tutto il tempo che sarà necessario”. Con queste parole il segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen ha commentato l’incontro che si è tenuto a Bruxelles tra i ministri della difesa dei 28 Stati membri dell’Alleanza Atlantica.
“L’azione russa ha creato un cambiamento drammatico negli equilibri europei e dobbiamo quindi agire – ha continuato Rasmussen – la Russia è isolata e sono pochissimi i Paesi che appoggiano i suoi comportamenti illegali”. Il segretario generale della Nato ha quindi annunciato che gli alleati lavoreranno con il nuovo presidente dell’Ucraina Petro Poroshenko e che supporteranno le riforme nel settore della sicurezza e della difesa. “Nelle prossime settimane ultimeremo un pacchetto di misure a lungo termine per rendere le riforme ucraine più efficienti e le forze armate più forti – ha spiegato Rasmussen – maggiori dettagli arriveranno dopo l’incontro tra i ministri a fine mese, ma posso anticipare che non solo la Nato ha confermato la sua partnership con l’Ucraina, ma contributi sono arrivati anche dai singoli Stati ”.
Mentre i ministri della difesa Nato si sono incontrati a Bruxelles per discutere della situazione in Ucraina, il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha espresso da Varsavia la sua preoccupazione per la pressione militare russa ai confini dell’Est Europa e ha annunciato di voler attivare un nuovo piano militare di quasi un miliardo di dollari. “L’idea di dispiegare nuove forze armate statunitensi di terra, mare e aria serve a rassicurare l’Europa – ha dichiarato il Presidente – ma deve essere ancora approvata dal Congresso”.
Obama, atteso oggi a Bruxelles per il G7, ha anche colto l’occasione per invitare ancora una volta gli alleati europei ad aumentare la spesa militare, deplorando i tagli dovuti alla crisi economica. Il segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen, ancor prima di incontrare i ministri, ha così commentato le parole del presidente: “Apprezziamo lo sforzo della Casa Bianca e la leadership degli Stati Uniti anche nell’adottare misure che rassicurino l’Europa orientale”. Il segretario ha però precisato che la revisione dei piani di difesa della Nato sarà decisa nel corso del vertice che si terrà in Galles a settembre e che è quindi ancora presto per valutare gli effetti futuri.
Prima di dare il via ai lavori di questa due giorni iniziata ieri, il segretario Rasmussen ha anche espresso una certa soddisfazione per l’arrivo dei primi segnali, pur deboli, di ritiro delle truppe russe dai confini ucraini: “Abbiamo visto che qualcosa si sta muovendo, ma ci sono ancora decine di migliaia di soldati lungo la frontiera e la loro presenza è ingiustificata”. Se la condanna all’aggressione russa resta ferma, il segretario ha anche ribadito che la linea del dialogo è quella più giusta. Grazie alle elezioni democratiche che hanno portato alla guida del Paese Poroshenko, le possibilità di risolvere il conflitto con azioni diplomatiche aumentano.
Infine, per quanto riguarda la Crimea, la posizione della Nato è rimasta solida: “Noi non la consideriamo ‘persa’ anzi, l’annessione della regione alla Russia è illegale e ciò che ci aspettiamo prima di tutto è il completo ritiro delle truppe dalla frontiera”.