Il dialogo con il leader dell’Ukip Nigel Farage non è stato la prima scelta di Beppe Grillo: “Molto prima dell’approccio con l’Efd”, il Movimento Cinque Stelle ha tentato in vano il contatto con i Verdi eruopei, ricevendo però soltanto porte in faccia. A spiegarlo è un post comparso sul blog del leader del M5S che riporta una dettagliata cronologia dei “rimbalzi” ricevuti dagli ecologisti, per smentire quando affermato da “una parte dei media” che “lavora infaticabilmente per ingenerare la malsana idea che il MoVimento 5 Stelle non solo non voglia l’accordo con i Verdi Europei, ma che insista nel non contattarli neppure, quasi fosse un bambino capriccioso, perché vuole spingere solo sul negoziato con Nigel Farage”.
Il primo tentativo di approccio risale al 14 maggio, quando Grillo indirizza una lettera al segretario generale dei Verdi, Vula Tsetsi. La richiesta, continua il post riportando anche il testo integrale della missiva è di “incontrarla al più presto per discutere un’eventuale collaborazione in seno al gruppo dei Verdi”. Allo scritto seguono tentativi telefonici, ma “nessuno è mai stato ricontattato”.
Nonostante le dichiarazioni dei Verdi tedeschi e della co-presidente del Partito Verde europeo, l’italiana Monica Frassoni, decisamente non favorevoli a formare un gruppo con i grillini, il M5S torna alla carica: “Il 31 maggio, tanto per sollecitare un po’, si contatta un Advisor del Gruppo Verde al parlamento Europeo” che dovrebbe favorire un contatto con Josè Bové. Ma la risposta, assicura il post grillino è che il candidato dei Verdi per la Commissione europea “sta passando qualche giorno di relax post-elettorale sulla sua barca in giro per il Mediterraneo” e la cosa migliore è rivolgersi alla segretaria generale Vula Tsetsi, la stessa “che rimbalza il MoVimento 5 Stelle dal 14 maggio”. Se non si è mai concretizzato nessuno contatto con i “fantasma verde”, accusa insomma il Movimento 5 Stelle, non è perché “Grillo non vuole fare l’accordo con i Verdi”, semmai “il contrario”.