La Lituania ha tutte la carte in regola per adottare l’Euro ed è tempo che entri a far parte dell’Eurozona. Lo ha stabilito la Commissione europea nel rapporto annuale sulla convergenza, in cui chiede che il Consiglio sostenga l’ingresso del nuovo paese dall’1 gennaio 2015. La Lituania, se tutto va bene, diventerà dunque il diciannovesimo paese dell’Ue ad adottare la moneta unica. La decisione era prevista: da tempo il paese sta lavorando per sostituire la Lita (l’attuale valuta nazionale), e di un possibile via libera all’allargamento di Eurolandia si era già cominciato a parlare a inizio anno, quando un’altra repubblica baltica, la Lettonia, aveva adottato l’Euro. Con l’introduzione della moneta dell’Ue in Lituania tutte le repubbliche baltiche saranno rappresentate in Eurolandia.
Per introdurre la moneta unica occorre rispettare tutti i parametri di Maastricht: tasso d’inflazione non superiore all’1,5% di quello dei tre Stati membri che hanno conseguito i migliori risultati in materia di stabilità dei prezzi nell’anno che precede l’esame della situazione dello Stato membro, rapporto tra il disavanzo pubblico annuale e il Pil non deve superare il 3%, debito pubblico – cioè il rapporto tra il debito pubblico lordo e il Pil – non superiore del 60 % alla fine dell’ultimo esercizio di bilancio, tassi di interesse a lungo termine non oltre il 2% di quelli dei tre Stati membri con i migliori risultati in termini di stabilità dei prezzi. La Lituania ha le carte in regole: il tasso d’inflazione annuale è dello 0,6%, “ben al di sotto del tasso di riferimento dell’1,7%”, rileva la Commissione. Il rapporto deficit/Pil è stato del 2,1% nel 2013 e dovrebbe restare inviariato alla fine di quest’anno, mentre il debito è al 39,4% del Pil. Quanto ai tassi di interesse di lungo periodo, questi sono fermi al 3,6%, “ben al di sotto della soglia di rifermento del 6,2%”.
La prontezza della Lituania ad entrare nell’euro “rispecchia il sostegno che il paese ha dato a politiche fiscali prudenti e a riforme economiche”, sostiene il commissario europeo per gli Affari economici e monetari, Olli Reh, secondo cui “questo percorso di riforme ha guidato i lituani verso un aumento della prosperità”. “E’ stato notato e premiato il nostro lavoro mirato e costante”, il commento del primo ministro lituano Algirdas Butkevičius. “L’adozione dell’Euro, data la situazione che si è venuta a creare attorno ai confini lituani, acquista un’importanza ancor più grande”. Sarà l’Italia a gestire la transizione della Lituania verso l’adozione dell’Euro. Una decisione del Consiglio è attesa a luglio (in programma ci sono un Eurogruppo e un Ecofin informale, se la bozza di calendario verrà confermata), da prendere a maggioranza qualificata dopo aver sentito il Parlamento. Poi si dovranno fissare i tassi di cambio, decisione per cui è invece richiesta l’unanimità (attuali paesi dell’Eurogruppo più la Lituania candidata).
Nulla da fare per gli altri sette paesi oggetto di studio: “nessuno” tra Bulgaria, Croazia, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Svezia e Ungheria ha soddisfatto i criteri richiesti per adottare la moneta unica. “La loro situazione andrà rivalutata tra due anni”, il giudizio della Commissione.