La notizia che Barbara Spinelli potrebbe decidere di andare a Strasburgo e non rinunciare più al suo seggio come aveva annunciato mesi fa sta scuotendo L’Altra Europa e sta mettendo in subbuglio soprattutto Sinistra Ecologia e Libertà. Più votata sia nella circoscrizione Centro che in quella Sud Spinelli facendosi da parte farebbe eleggere Marco Furfaro di Sel (Centro) e Eleonora Forenza di Rifondazione comunista (Sud) mentre al nord Moni Ovadia sicuramente lascerà il posto a Curzio Maltese. In questo modo le tre anime de L’Altra Europa, società civile, Sel e Rifondazione, sarebbero rappresentate. Ma se Spinelli dovesse decidere di accettare il seggio questo equilibro salterebbe a scapito di uno dei due partiti.
E il tre giugno a Bruxelles Nichi Vendola ha incontrato Alexis Tsipras proprio per discutere del futuro della Lista che, superando il 4%, ha riportato la Sinistra italiana nelle istituzioni europee. Del futuro de L’Altra Europa però il governatore della Puglia con i giornalisti al momento non vuole parlare e svicola alla domanda su quali conseguenze avrebbe una eventuale scelta di Spinelli di escludere Furfaro dal Parlamento. “L’Altra Europa non è il progetto di costruzione di un nuovo partito è stato mettere insieme percorsi ed esperienze differenti che potessero segnare in Italia un punto esplicito di critica nei confronti delle politiche dell’austerità”, si limita a dire aggiungendo “del resto in questo momento noi ci rivolgiamo direttamente a Matteo Renzi”, perché “è importante che ci sia chi lo sfidi in positivo dicendogli: tu che sei leader del partito che ha conseguito il miglior risultato, sei in grado di ribaltare questa scena e rompere e abbattere il muro di Berlino? Di cambiare agenda di governo europea?”.
Il problema della scelta di Spinelli però in questo momento è chiaramente centrale per Sel. Tsipras ieri le ha inviato una lettera chiedendole esplicitamente di accettare l’elezione e andare a Strasburgo. Per la Sinistra accusata da più parti di essere nemica dell’Europa sarebbe un colpo di immagine efficacissimo avere tra i sui rappresentanti la figlia di uno dei padri nobili dell’Ue, Altiero Spinelli, a cui è dedicato anche il palazzo principale del Parlamento di Bruxelles. “Capisco che ci siano delle divisioni nella politica italiana ma per noi Sel è un interlocutore forte che vogliamo tenere con noi”, ha dichiarato il leader di Syriza alla fine dell’incontro con Vendola.
E proprio a Sel potrebbe essere chiesto di rinunciare a un eletto visto che Rifondazione è stato ifin dall’inizio il partito che ha spinto di più e senza ambiguità per trasformare L’Altra Europa in un progetto di unità della sinistra italiana mentre tra i dirigenti di Sel, in primis Gennaro Migliore che ha auspicato l’unità non con la Sinistra ma con il Pd, i dubbi sono tantissimi. Lo stesso Vendola all’Unità ha dichiarato chiaramente che L’Altra Europa è stata una “scelta last-minute” mentre “il nostro orizzonte è l’alleanza con il Pd”.
All’interno di Sel è il coordinatore Nicola Fratoianni che sta conducendo la battaglia per spingere verso l’unità della sinistra, una battaglia in cui è forse isolato tra i dirigenti ma che ha sicuramente l’appoggio della gran parte della base del partito. “La sinistra in Italia torna ad essere forte se siamo capaci di tornare ad essere molto radicali sui contenuti e sulla proposta politica senza però essere settari o autoreferenziali”, ha dichiarato a Eunews al termine dell’incontro con Tsipras. Per Fratoianni “l’esperienza de L’Altra Europa è un punto di partenza e non un traguardo”, e ora è arrivato il momento di “dare continuità a uno sforzo che ha dato un risultato importante”. Fratoianni è sicuro che “la base è compatta su questa linea”, ma purtroppo sa che nel partito in tanti già pensano a una ennesima scissione. “Sarebbe il vizio della vecchia politica e della vecchia sinistra – conclude – Io vorrei una sinistra nuova, innovativa, capace di superare queste logiche e per questa sinistra mi batterò”.