Il 26 aprile 2007 l’Italia è stata dichiarata inadempiente agli obblighi a cui è tenuta ai sensi della legislazione Ue sui rifiuti pericolosi, e alle discariche di rifiuti.
Come prevede la procedura la Commissione ha chiesto oggi alla Corte di Giustizia europea di condannare l’Italia a versare alla Commissione:
1. una penalità giornaliera pari a 256 819,20 euro per il ritardo nell’esecuzione della sentenza nella prima causa, quella per i rifiuti pericolosi, dal giorno in cui sarà pronunciata la sentenza fino al giorno in cui sarà stata eseguita;
2. una somma forfettaria il cui importo risulta dalla moltiplicazione di un importo giornaliero di 28 089,60 euro per il numero di giorni di persistenza dell’infrazione dal 26 aprile 2007 (giorno della pronunzia della prima sentenza nella causa) alla data in cui sarà pronunziata la sentenza in qualla discussa oggi.
Per quanto riguarda i rifiuti pericolosi, ricorda la Corte, “in base alle informazioni trasmesse dalle autorità italiane, esisterebbero nel territorio italiano ancora almeno 218 discariche illegali di rifiuti, dislocate in tutte le regioni italiane, che, in ragione della loro natura abusiva, non rispetterebbero le disposizioni legislative”.
Per quanto riguarda le discariche di rifiuti “normali”, invece , sempre la Corte ricorda che “esisterebbero ancora 5 discariche, per le quali i relativi piani di riassetto non sarebbero stati presentati, o approvati, e che ciononostante non sarebbero state chiuse dall’autorità competente”.
L’avvocato generale Juliane Kokott presenterà le sue conclusioni giovedì 4 settembre. Entro la fine dell’anno, dunque, potrebbe arrivare una multa da centinaia e centinaia di milioni.