Il ministro della Difesa Roberta Pinotti, a margine dell’incontro Nato in corso a Bruxelles, è tornata a parlare del caso dei due marò ancora trattenuti in India. “Capisco come si sentono e mi sento di confortarli”, ha detto il ministro in risposta al messaggio forte che Salvatore Girone e Massimiliano Latorre hanno lanciato ieri in occasione della festa del 2 giugno, quando in videoconferenza con i deputati italiano hanno detto: “Abbiamo ubbidito e dopo due anni siamo ancora qui!”. “Due anni lontani dalla patria e dalla famiglia sono duri, soprattutto due anni senza capo di imputazione”, ha affermato Pinotti.
Il ministro ha ribadito che il governo sta lavorando quotidianamente per riportare i due marò in Italia e che il percorso scelto sta andando avanti in maniera lineare. “Siamo in una fase in cui è ancora possibile un’intesa con il governo indiano – ha specificato Pinotti – ma se non troviamo un’interlocuzione andremo avanti sulla strada dell’arbitrato e da lì non si torna indietro”. Per quanto riguarda la tempistica il ministro ha assicurato che a questo punto la soluzione è stata concordata anche con il Parlamento: “Si tratta ora solo di tempi tecnici, non certo tempi d’indecisione della politica, né tantomeno di disattenzione della politica”.
Il ministro Pinotti ha anche indicato come intende procedere l’Italia per quanto riguarda la spesa sulla difesa, rispondendo così all’appello del presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, che da Varsavia ha invitato l’Europa a non ridurre i fondi per la sicurezza: “Il nostro Paese nelle principali missioni Nato ha sempre dato un contributo molto alto in termini qualitativi e quantitativi, pensiamo a quante persone sono state in Afghanistan e a quante sono ancora in Kosovo. L’Italia ha sempre fatto la sua parte e noi pensiamo che si possa rendere più efficiente la spesa senza mettere a rischio la nostra sicurezza”.
E sul contributo concreto che l’Italia sta dando all’Europa centrale e quindi all’Ucraina il ministro ha annunciato: “Abbiamo messo a disposizione un aereo rifornitore. Si tratta di una capacità che l’Italia ha e molte altre nazioni non hanno e c’è stata richiesta specificamente per questo motivo”. Il ministro ha poi commentato l’incontro con gli altri ministri della difesa e si è detta soddisfatta della linea che la Nato sta adottando nei confronti dell’Ucraina. “Ho trovato oggi tra i miei colleghi una convergenza con quelle che sono le posizioni che l’Italia ha sostenuto fin da subito – ha concluso il ministro – da un lato non si accetta l’aggressione russa e riteniamo illegale il fatto che la Crimea abbia scelto di non far più parte dell’Ucraina, ma dall’altro è importante mantenere aperto un dialogo con la Russia perché dopo che le ultime elezioni hanno dato un mandato popolare molto forte al nuovo presidente, si può aprire un dialogo politico che fermi il conflitto”.